Ormai da qualche anno gironzoliamo volentieri in bici lungo le strade dell'appennino, sono ben pochi i passi, le alte strade e le vallate che non abbiamo percorso tra la bocchetta di Altare (estremità nord degli Appennini) e l'appennino Modenese. Negli ultimi anni abbiamo iniziato anche a farci qualche escursione, ma ancora non molte. Quando un paio di anni fà siamo venuti a conoscenza della realizzazione di un nuovo itinerario di lunga percorrenza che interessava proprio la parte nord dell'appennino, ci siamo ripromessi di farne almeno un tratto prima o poi. L'occasione buona è arrivata, ci siamo ritagliati una settimana per iniziarlo partenda da Berceto. L'itineraio completo.... dimenticavo il nome: "Alta Via Dei Parchi" , è lungo circa 500 chilometri e stimato in 27 tappe. Inizia appunto da Berceto e termina a sud nei pressi di San Leo, il nome "dei parchi" deriva dal fatto che attraversa 8 zone protette della regione Emilia Romagna. Cliccate QUI per visionare un sito con molte informazioni sulle tappe, i posti tappa e su come accedere o andarsene dall'alta via. Invece QUI vi metto il link al trailer di un film/documentario in cui lo scrittore Enrico Brizzi percorre l'Alta Via. Se cliccate QUI invece potete vedere una serie di immagini video riprese durante la nostra settimana di cammino.
Come dicevo, noi abbiamo fatto sette tappe, qui potete vedere a grandi linee dove si colloca l'itinerario. Un pò di logistica per l'inizio: noi siamo andati in auto a Parma e dopo averla parcheggiata a 10 minuti dalla stazione, ci siamo portati alla stazione di Berceto in treno. Attenzione però! La stazione di Berceto non è proprio in paese, ma a circa 10 chilometri, molto più in basso, lungo la Parma - La Spezia. Ci sono dei piccoli bus che portano in paese, comunque tutte le info si trovano nel sito che ho lincato nella foto precedente.
Qui un'immagine un pò più dettagliata. Nei sette giorni abbiamo percorso 134 chilometri con un dislivello positivo di 7140 metri e uno negativo di 7100. Media 19 chilometri al giorno e 1020 metri di salita
Siamo saliti a Berceto il 16 agosto nel tardo pomeriggio, visto che non ci interessava certo un posto lussuoso per pernottare una notte, ne ho trovato uno davvero economico, la foresteria del seminario, 10 euro a testa per dormire in un camerone. Per info clicca QUI. oltre a noi c'era solo un ragazzo di Ivrea che avrebbe iniziato il giorno dopo a camminare lungo la Via Francigena.
Questo è il duomo di Berceto, insieme al castello sono i monumenti storici più importanti del paese.
Vista sul paese dalle mura del castello, cliccate QUI per delle riprese aeree
La mattina del 17 agosto iniziamo a camminare, la prima parte del percorso è comune con quello della via Francigena, poi dal monte Valoria, noi proseguiamo verso sud/est lungo il crinale, la VF invece scende al passo della Cisa
Prima tappa, 22,3 chilometri, +1600 metri, - 980 metri di dislivello. Le prime tre tappe sono forse le più dure di tutto il trekking, forse servono a scremare.
La prima parte del percorso si svolge su mulattiere più o meno comode, quasi sempre nel bosco, si esce quando si è quasi arrivati al monte Valoria.
Raggiunta la cima del monte Valoria siamo sul crinale appenninico principale tra Emilia e Toscana, quello dove corre il sentiero 00. Laggiù a sinistra si vede gi il monte Orsaro, sembra anche vicino, il rifugio Mariotti è li dietro.
Lungo il crinale, oltre a noi solo mucche e cavalli allo stato brado
Stiamo camminando nel primo dei parchi attraversati dall'alta via, quello dell'appennino Tosco-Emiliano
A Berceto non ce n'era, ma qui sul crinale tira una bella arietta fresca, quasi da mettersi la giacca! Intanto arrivano le nuvole....
sulla vetta del monte Fontanini, più o meno a metà tappa
Il passo Cirone (1255m), qui siamo già passati in bici durante un bellissimo giro, clicca QUI tra Fornovo Val di Taro e Pontremoli
Verso il monte Tavola.... sempre più scuro
l'arietta fresca è diventata bora, anche se non siamo a Trieste, ormai siamo in mezzo alle nubi .... me lo aspettavo più caldo e soft questo percorso.... mi pare di essere in Islanda!
Stranamente alle pendici del monte Orsaro le nebbie si diradano
Ma chiaramente in vetta al monte Orsaro (1830m) le nebbie ritornano, tanto per farci un dispetto
Alle 18 arriviamo al lago Santo Parmense, sulle cui rive c'è il rifugio Mariotti. Non vediamo l'ora di cambiarci e scaldarci un pò.
Purtroppo la seconda tappa dobbiamo farla su sentieri alternativi, il vento forte e la visibilità nulla rendono il percorso di crinale inpraticabile e pericoloso. Meglio stare più bassi, se non si vede niente, almeno si prende un pò meno vento. I numeri: 17,6 chilometri, dislivello + 1040 e - 1150 metri.
salendo verso il passo dell'Acquila
Al passo il vento ci spazza via, sprendiamo la variante "bassa"
in questo edificio c'è il bivacco "capanne di Badignana", accessibile cliccando su un tastierino un numero segreto. Il numero te lo danno dopo che paghi con carta di credito la quota per l'utilizzo. L'ideale in caso di emergenza!
passo Fugicchia (1669m)
il piccolo lago Scuro
e questa è una delle capanne di lago Scuro
mentre scarpiniamo tra i pietroni si intravedono in basso i Lagoni, altro posto dove siamo passati in bici. Clicca QUI
il lago Verde (1484m)
questo che si vede a malapena è il lago Ballano (1325m)
nella faggeta verso la località Prato Spilla
questo postaccio è la località sciistica di Prato Spilla (1350m), un pò caro.... ma cena ottima!!
Prato Spilla, mattino del terzo giorno. Davano pioggia e invece non piove....per ora. Ma nel pomeriggio arriverà di sicuro. Abbiamo infatti pensato di accorciare questa tappa e poi farne una più lunga domasni per recuperare .
La terza è una tappa corta causa brutto tempo, solo 8,5 chilometri, dislivello + 650 e -420 metri. Alle 13 circa raggiungiamo il rifugio 30 secondi prima che inizi a piovere , continuando poi fino circa alle 17. Anche il passo Lagastrello non è un posto nuovo, clicca QUI
Il primo dei laghi che vedremo oggi, il Verdarolo (1408m)
poi il lago Scuro, ormai asciutto
il lago Squincio (1240m), ultimo prima di scendere sulla strada asfaltata del passo Lagastrello
poi c'è il lago Lagastrello (1200m) pochi metri prima dell'omonimo passo, noi attraversiamo la diga e iniziamo a salire verso il rifugio Città di Sarzana
dopo pranzo (e dopo cena) il simpatico rifugista intrattiene gli ospiti con chitarra e voce, cantando un pò di tutto, da Baglioni ai Beatles, da Leonard Cohen a Bob Dylan......
Verso le 17 smette di piovere e torna il sole, ne approfittiamo per andare al laghetto e al soprastante monte Acuto
il lago di Monte Acuto (1575m) e in alto a destra il monte Acuto (1755m)
Dalla vetta del monte Acuto (1755m), sotto l'omonimo lago, il rifugio è a pochi metri ma nascosto nella faggeta
Verso ovest si vede bene la costa
Quarta tappa, Rif. Sarzana - passo Pietra Tagliata - passo Cerreto - monte La Nuda - passo Pradarena, 21 chilometri, + 1350 e - 1360 metri il dislivello.
lago di Monte Acuto, si parte per la quarta giornata di cammino.
Non l'ho ancora detto, ma queste zone sono piene di mirtilli, ogni tanto ci fermiamo e ne raccogliamo una manciata
in salita verso il passo di Pietra Tagliata
Oltre il passo scendiamo alle sorgenti del Secchia, anche QUI siamo già stati
il passo di Pietra Tagliata si trova tra il monte "alpe di Succiso" (2016m) e il monte Alto (1856m), due cime abbastanza impegnative, il percorso è anche attrezzato con un cavo metallico.
il passo Cerreto (1261m), attraversiamo la strada e proseguiamo verso la valle dell'Inferno
Attraversiamo una zona di seconde case detta Crocetta e poi siamo di nuovo nella faggeta
uno sguardo indietro
In alta valle Inferno, in rosso l'itinerario verso La Nuda
Ma prima di salire andiamo a vedere il piccolo bivacco Rosario
La cima del monte La Nuda, dei ruderi di una antenna deturpano il punto panoramico
Dalla cima scendiamo verso Cerreto Laghi (località sciistica) ma un centinaio di metri, poi prendiamo a destra verso la cima di Belfiore
lungo lo stretto sentierino che collega La Nuda alla cima di Belfiore
lungo una delle fitte e contorte faggete di cresta
Gli ultimi 20 minuti prima di arrivare al passo Pradarena camminiamo lungo una strada forestale circondata di more, fragoline di bosco e qualche mirtillo, facciamo merenda....
il passo di Pradarena (1579m), a nord si scende verso Ligonchio, a sud verso Sillano in alta Garfagnana. Anche qui siamo passati in bici durante un giro davvero molto bello, clikcca QUI. Per il pernottamento andiamo al "rifugio/albergo" che vedete a sinistra, eccovi il SITO
In rosso la quinta tappa, 13 chilometri, dislivello +700 e - 500 metri. Nel pomeriggio le nuvole hanno coperto tutto, altrimenti avremmo anche potuto fare un giretto aggiuntivo. Le tappe sono poco modificabili, arrivare al posto tappa successivo è quasi sempre troppo lungo e non ci sono quasi mai alternative lungo il percorso.
prima parte del percorso, sul largo crinale con vista sulle apuane
verso la Toscana, all'orizzonte tutta la catena delle Alpi Apuane
Come al solito arrivano le nubi pomeridiane a presidiare il crinale, comunque niente pioggia. Nella foto, Eli lungo il crinale verso il passo Romecchio(1680m), oltre cui ci resta la salita al monte Castellino (punto più alto sull'Alta Via dei Parchi) e la discesa al passo di Lama Lite, nei pressi del rifugio Battisti.
la chiesetta al passo di Romecchio (1680m)
la salita al Castellino
Dalla vetta del Castellino. Anche questa è una zona che abbiamo già visti, però con la neve, un paio di anni fa infatti siamo saliti sul Prado e abbiamo dormito nel rifugio Battisti circondato da un metro e mezzo di neve, clicca QUI per andare a quell'escursione.
il piccolo lago del Prado
Il rifugio Battisti (1761m). Passiamo il pomeriggio leggendo e dormicchiando, poi prima dell'ora di cena inizia lo spettacolo....
la visita di una bella famigliola di cinghiali che giornalmente arriva a fare la raccolta dell'organico 10 metri dietro il rifugio
Tramonto nuvoloso al Battisti
Sesta tappa. Dal rifugio, invece di andare subito lungo l'alta via, facciamo una deviazione per salire sul monte Cusna, il più alto della zona. Poi torniamo al rifugio e dopo mangiato riprendiamo la via corretta. Lunghezza totale 25 chilometri, dislivello +1120 e - 1330 metri.
Il Cusna più o meno dal rifugio, per la salita lungo il crinale passando dalla Piella ci vogliono circa 2 ore, per il ritorno (che faremo lungo un sentiero di mezza costa, più basso) , altrettanto.
Il Cusna decisamente più vicino, fotografato dalla cresta poco oltre il monte Piella
Ci siamo,manca la parte finale con qualche passaggio su roccette semplici. In alternativa si può attraversare a destra e poi salire per la più banale cresta nord di prati. Noi dalla cima scenderemo da un'altra via ancora, verso sud ovest.
ultimi metri
Sulla ciima del monte Cusna (2121m), alle nostre spalle le colline verso la pianura padana
Questo è il versante nord, la linea rossa è la salita che vorremmo fare durante l'inverno con le ciaspole, partendo da una frazione di Ligonchio
Mirtillai professionali al lavoro, usano delle specie di cassette con un pettine da un lato, spazzolano i cespugli e i mirtilli fermati dal pettine cadono nella cassetta. Attrezzo chiaramente vietato per chi non ha gli appositi permessi.
Un'altra raccoglitrice di mirtilli
Torniamo al rifugio e dopo aver mangiato qualche cosa riprendiamo il cammino lungo l'alta via
Non sembra vero ma queste montagne, oltre le fascia del bosco sono completamente ricoperte di mirtilli!!
Alla bocca di Massa (1812m) riprendiamo il crinale
il passo Giovarello (1662m)
Il passo delle Radici era stato duro in bici (clicca QUI) molto meno a piedi. Questa sera dormiremo a San Pellegrino in alpe, a quanto pare il paese più alto dell'appennino settentrionale.
Il passo delle Radici
Stamattina eravamo sul Cusna, ne abbiamo fatta di strada!
A San Pellegrino ci sono due o tre posti per dormire, noi siamo andati in questo.... ma non mi sento di consigliarlo
Ultimo giorno di cammino, raggiungiamo il lago Santo Modenese lungo l'alta via e poi la lasciamo scendendo a Pievepelago. Lunghezza 26,3 chilometri, dislivello +670 e -1400 metri.
San Pellegrino, ore 8e30.
San Pellegrino e le Apuane sullo sfondo
A questo colle lasciamo il crinale per scendere verso il passo Boccaia
Alle 14e20 raggiungiamo il lago Santo Modenese, posto tappa dell'alta via. Qui ci sono 3 o 4 posti per dormire, il luogo è molto turistico, si arriva in auto a 5 minuti di distanza.
il posto è anche bellino, peccato per la massa di gitanti che fannoun gran casino. Fortuna che viene a piovere, tutti filano via. Pure noi però, indossiamo le giacche e ci incamminiamo giù per la strada, purtroppo asfaltata, (non c'è alternativa) che in circa 2 ore ci condurrà a Pievepelago.
Ultimo autoscatto al lago Santo Modenese. Dopo aver pernottato a Pievepelago, la mattina prendiamo un bus che ci porta a Modena (1 cambio), da li un treno per Parma dove recuperiamo l'auto. E non si torna a casa..... direzione basso Piemonte per altri 6 giorni a spasso!!