Ultimo giro in bici dell'anno, non è stata una mia idea a dire la verità....ha insistito tanto Bore (che ha ancora qualche problema con le ginocchia e non può camminare troppo in montagna) e alla fine ho ceduto anche se secondo me è già troppo freddo per andare in giro 2 giorni con la bici. Abbiamo deciso di fare un piccolo tour del Biellese, senza salire troppo nelle montagne però, per non prendere freddo in lunghe discese... magari sudati dopo la salita. Usciamo dall'autostrada a Balocco, nella bassa tra Vercelli e Biella, facciamo ancora 5 chilometri a parcheggiamo la macchina a Buronzo.
Nel centro storico di Buronzo
Da Buronzo puntiamo verso il lago di Viverone. Nella foto il torrente Cervo.
Una stradina secondaria tra i campi, dalle parti di Salussola.
Qualche chilometro prima di arrivare al lago di Viverone inizia la zona collinare. Nella foto, nei pressi di Roppolo.
Il castello di Roppolo, sede di una grande enoteca del Biellese.
purtroppo la giornata non è il massimo....cielo coperto e nebbiolina a bassa quota.
Eccolo, finalmente il lago di Viverone.
Sul lungolago di Viverone
Ci fermiamo per pranzo a Piverone, inizia la salita sulla Serra, la grande morena laterale ben visibile dall'autostrada Milano Torino (più o meno tra Santhià e Ivrea) creata dal ghiacciaio che "scendeva" dalla Valle d'Aosta.
Che strano, siamo arrivati sulla cresta della Serra ma ci ritroviamo in una piccola valletta piatta. La percorriamo per una ventina di minuti, un ambiente molto particolare.
Quando arriviamo a Magnano, riusciamo ad intravedere sopra la nebbia le cime del Biellese già innevate.
Zubiena (492m), dietro più bassa si intravede già la cittadina di Biella, ormai non ci mancano molti chilometri.
Il campanile di S. Stefano e la cattedrale di Biella
Foto di gruppo a Biella. Andiamo un pochino a zonzo per il centro, poi compriamo delle cibarie per la cena e iniziamo l'ascesa per il quartiere del Piazzo (una spece di Biella alta), la zona più antica della città raggiungibile con una funicolare o con alcune stradine lastricate e molto ripide!
Il battistero romanico (X-XI secolo) adiacente alla cattedrale
Eli che spinge la bici su una delle ripidissime "coste" che salgono al Piazzo
La piazza della Cisterna, l'ostello dove dormiremo è proprio a pochi metri da questa piazza.
la duecentesca chiesa di San Giacomo
Dopo cena facciamo un giretto per il Piazzo, molto molto tranquillo la sera.
La sottostante città dal Piazzo
Una delle porte d'ingresso alla cittadina
Giorno 2. Alle 9e30 iniziamo a pedalare, prima meta il Ricetto di Candelo.
L'ingresso del Ricetto di Candelo. Da Wikipedia: Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell'Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella. Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all'interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini etc) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall'esterno. Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di stabile abitazione. Tuttavia, al pari di altri - per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram - è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici. In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull'intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione (vedi Riserva naturale orientata delle Baragge) in direzione sud.
Ora una breve serie di scatti all'interno del Ricetto.
La vista da Candelo verso nord, nord/est.
Da Candelo saliamo verso la famosa strada panoramica Zegna, ma non la raggiungiamo, stiamo su una più bassa che traversa vari paeselli: Zumaglia, Pettinengo, Valle Mosso, ....
Sosta pranzo in un paesello (di cui non ricordo il nome) su cui svetta un palazzone orrendo.
Terminate le colline siamo circondati da prati e risaie, siamo nella riserva naturale delle Baragge.
Il castello di Rovasenda
particolare nel castello di Rovasenda.
Ultimi chilometri lungo gli infiniti rettilinei della pianura.
Siamo tornati a Buronzo. Anche questo giretto in bici è terminato, credo proprio che il prossimo sarà almeno ad aprile 2012.