Dopo due o tre giorni di nevicata; con grado 4 su 5 di pericolo valanghe; scegliere un'itinerario non è molto facile; soprattutto se come questa volta ha messo più di un metro di neve! Dopo un pò di ricerche mi viene in mente una salita facile e sicura; addirittura il percorso invernale per le ciaspole dovrebbe essere indicato con un'apposita segnaletica; da Campo Blenio (1200m) alla capanna Bovarina (1870m). Campo Blenio si trova in Svizzera nella valle di Campo; una laterale della più importante valle di Santa Maria che sale al passo del Lucomagno.
Questo in rosso è il breve percorso di oggi, solo 7,5 chilometri tra andata e ritorno, 515 metri di dislivello. Come potete vedere nell'immagine, alla capanna non ci siamo arrivati, con le ciaspole oggi era quasi impossibile.
Il gruppo è composto da me, Eli e Alberto (oggi eccezionalmente in ciaspole!), solo in 3, forse se fossimo stati una dozzina saremmo arrivati alla capanna. Infatti vista la fatica immane nel pestare un metro di neve (piuttosto pesante e umida) ci davamo il cambio ogni 5 minuti come fanno i ciclisti . Appena fuori dalle case di Campo Blenio iniziamo con 50 centimetri, chiaramente siamo i primi e ci tocca batterla tutta.
dopo una mezz'ora che camminiamo ci raggiungono e sorpassano un paio di scialpinisti, loro sprofondano molto meno, 20 o 30 centimetri, e comunque la loro progressione è molto meno faticosa. Ora abbiamo una pista semibattuta! Ma dopo poco ci rendiamo conto che il loro passaggio ci crea pochissimo giovamento, noi sprofondiamo comunque fino al ginocchio (quando va bene!)
le piante sono una cosa impressionante, mai viste così cariche! La neve si è attaccata anche ai cavi che portano la corrente agli alpeggi su per la valle, abbiamo visto almeno un paio di pali piegati dal peso.
Il percorso sale quasi sempre lungo quella che nella bella stagione è la strada asfaltata che arriva fino all'alpe Pradasca (1742m)
Questa è la segnaletica speciale per questo percorso, attaccata ben in alto in modo da non essere seppellita dalla neve.
le baite di Calcarida
e quelle di Orsaira. Man mano che procediamo lasciamo dietro di noi una trincea profonda 70/80 centimetri. La capanna è più o meno nel punto indicato nella foto, ma oggi sembra lontanissima!
guardate un pò i pantaloni di Alberto, in certi punti siamo immersi fino a metà coscia! (e Alberto non è un nanerottolo, sarà almeno uno e ottanta)
Dopo aver fatto meno di 4 chilometri in 3 ore di salita, quando ormai abbiamo davanti alle nostre gambe troppa neve per arrivarci alzando la gamba, desistiamo e facciamo dietrofront. Dopo poco che scendiamo cominciamo a incontrare gruppetti di persone che salgono, chissà .... magari loro arriveranno alla capanna visto che (grazie a noi) non hanno fatto molta fatica per arrivare fin qui!! In montagna è così, tante altre volte abbiamo trovato noi la pappa pronta. Se si può imparare una lezione da questa giornata.... è che non bisogna partire troppo presto!
Con questa immagine potete farvi un'idea della quantità di neve fresca.
Ancora il Sosto, con i suoi ripidi versanti rocciosi incrostati di neve e ghiaccio
piccola foto ricordo
Giro terminato, Campo è vicino. Dovremo tornare per conquistare la capanna Bovarina in invernale! Se volete comunque vederla, in condizioni estive, potete andare all'uscita in cui siamo saliti al lago Retico e alla cima Garina (2780m) cliccando QUI