Domodossola (270m), la piazza principale nel centro storico. Con l'amico Bore, sabato nel tardo pomeriggio, ci siamo fermati a fare un pò i turisti lungo la strada per il Sempione. L'idea è di saire al passo e dormire li nella mia spaziosa auto, in modo da poter partire presto la domenica mattina per la salita al Breithorn.
altro scorcio nel centro storico
Terminato il giretto a Domodossola riprendiamo la macchina e ci dirigiamo al passo del Sempione. Nella foto il vecchio ospizio, un paio di chilometri prima del passo vero e proprio. Qualche informazione tratta da Wikipedia:" Il Vecchio Ospizio del Sempione (a quota 1866 m), noto anche come Alter Spittel fu edificato nel 1235 ad opera dei Gerosolimitani (Ordine ospedaliero di S. Giovanni di Gersalemme) e voluto dal Vescovo di Sion (che aveva fatto erigere una cappella dedicata a San Giacomo dei pellegrini e che fungeva anche da ospizio per i viandanti)."
Questo invece è l'ospizio nuovo, fotografato sabato sera, sempre da Wikipedia: " (a quota 1998 m e distante 2.0 km dal Vecchio Ospizio), voluto da Napoleone fin dal 1801, vide la posa della prima pietra nel 1813 ad opera del prefetto del dipartimento del Sempione. Fu ultimato dalla Congregazione dei Canonici del Gran San Bernardo (che lo gestiscono tutt'oggi) e inaugurato nel 1831. Lo scopo era di rendere disponibile uno spazio maggiore per ospitare i numerosi lavoratori migranti, arrivando ad ospitare fino a trecento persone. È retto da un priore. Inoltre, originariamente, esistevano lungo il cammino per giungere al Passo del Sempione anche ospitali per pellegrini, monaci ed ecclesiasti costruiti fra il 1230 ed il 1425. Fra questi la torre Meier a Simplondorf."
Ma veniamo finalmente alla montagna, questa volta abbiamo salito il Breithorn, 3438m (che vuol dire Corno Largo), sopra il passo del Sempione, specifico perchè di Breithorn c'è ne sono parecchi. In rosso la traccia di salita e discesa, totale 13,5 chilometri, dislivello positivo 1500 metri. Le condizioni della montagna però non sono quelle dell'immagine da satellite, la neve infatti è pressochè continua dal traverso sotto l'Hubschhorn in poi.
un'immagine del percorso nella parte alta
La sveglia suona alle 4e30, guardo fuori dal finestrino, è ancora parecchio buio, piove e c'è un nebbione che si taglia con il coltello. Ci infiliamo nuovamente nel sacco piuma e torniamo a dormire, sperando che la situazione cambi. Le previsioni erano di sole, non di pioggia! Verso le 5e30 usciamo dai sacchi e iniziamo a sitemare tutto, senza troppa fretta perchè pioviggina ancora, facciamo colazione e prepariamo gli zaini. Alle 6e20 iniziamo a camminare nella nebbia in maniera "strumentale", seguendo con il GPS la traccia di un tizio che ho scaricato da internet, non è proprio il massimo... ma tanto nel primo tratto pericoli non ce ne sono. Fortunatamente man mano che prendiamo quota la nebbia si dirada e compare anche qualche raggio di sole.
Tra ripide pietraie e nevai raggiungiamo un pietrone con in cima una croce, un punto di riferimento lungo il percorso a circa 2350 metri. Poco dopo questo pietrone c'è un punto chiave della salita, soprattutto durante l'inverno, un traverso su un ripido pendio sotto le pareti dell'Hubschhorn, un passaggio obbligato.
Bore lungo il tratto senza neve del traverso, dietro proprio sopra il nevaio si vede appena un omino con maglia verde che ci sta raggiungendo. Faremo la sua conoscenza poco dopo, al momento di metterci i ramponi, si tratta di Andrea e con lui condivideremo salita e discesa.
Messi i ramponi iniziamo la salita su neve non proprio durissima, il brutto tempo della notte non ha fatto abbassare la temperatura e il rigelo è stato piuttosto scarso.
Andrea e Bore in salita verso il Breithorn.
più a nord la punta di Terrarossa (3246m) o Wasehorn. Nel cerchiolino rosso il rifugio Monte Leone (2848m) e a destra la bocchetta d'Aurona oltre cui si scende al bivacco Farello (2748m) e all'alpe Veglia in Piemonte.
Andrea. In rosso la nostra salita che passa proprio sotto le imponenti pareti dell'Hubschhorn. Alle nostre spalle stanno comparendo tutti i 4000 del Vallese.
a destra la parete nord del Fletschhorn
l'ultima rampa non finisce mai, il Breithornpass sembra a due minuti e invece è sempre lontano
in basso a destra il Breithhornpass (3360m), non ci resta che raggiungere la cima (3438m)
ed eccoci finalmente in cima al Breithorn (3438m), appollaiati sulla croce ancora seppellita dalla neve, Bore, io e Andrea
Il panorama è grandioso sui vari 4000 delle alpi vallesane
verso sud/est in lontananza si vedono anche le montagne di casa
ma è venuta l'ora di tornare a valle, prima che il caldo renda la neve una pappa
Ecco Bore di nuovo sul traverso sotto l'Hubschhorn, lassù la cima da cui siamo appena scesi
Il passo e l'ospizio
Dopo esserci cambiati e "rinfrescati" ci fermiamo al passo per mangiare e brindare alla nuova montagna salita... alla prossima! Per un breve video della salita cliccate QUI