Chianti e colline Metallifere 22-25 aprile 2011
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Nella piazza principale di Impruneta (FI) inizia il nostro nuovo ciclogiro in Toscana. il giro durerà 4 giorni e sarà un anello con ritorno a Impruneta. Siamo nel nord del Chianti e iniziamo ad attraversarlo puntando verso Greve in Chianti.
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Il territorio è tutto un alternarsi di boschi e vigne, punteggiato di casolari.
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La piazza principale di Greve in Chianti, con la statua di Giovanni da Verrazzano, nato qui nei dintorni.
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Radda in Chianti, nostro punto di sosta per il pranzo.
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Panorama dal colle di Radda in Chianti.
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nel centro di Radda.
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La piazza di Castelnuovo Berardenga
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Nel pomeriggio il cielo si è un pò coperto, una grigia foschia annebbia il paesaggio. Passiamo Castelnuovo Berardenga, Rapolano Terme, Asciano....
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Si fa sempre più tardi, pensavamo di andare in un certo campeggio, ma è troppo lontano, inizia anche a cascare qualche goccia di pioggia....passiamo vicini all'abbazia di Monte Oliveto Maggiore e poi scendiamo verso Buonconvento dove dormiremo in un b&b.
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Giornata abbastanza tosta, dopo 114 chilometri e 1350 metri di salita arriviamo a Buonconvento.
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Una delle porte di Buonconvento la mattina del secondo giorno.
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centro storico di Buonconvento.
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Se ieri abbiamo tenuto la direzione nord - sud, oggi da Buonconvento puntiamo decisamente a ovest. Ieri sera, carta alla mano abbiamo messo giù l'itinerario per tornare a Impruneta in 3 giorni pernottando due notti in campeggio. Purtroppo infatti i campeggi da queste parti sono pochissimi e se non si vogliono spendere parecchie decine di euro per pernottare non resta che adattare il proprio giro alla posizione dei campeggi.
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Altra giornata grigia. Passiamo Murlo dopo parecchia salita, scendiamo fino alla 223 Siena - Grosseto, la lasciamo dopo un paio di chilometri seguendo le indicazioni per Monticiano. Altra salita.
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Nel piccolo borgo di san Lorenzo a Merse facciamo la spesa per il pranzo in un alimentari d'altri tempi, poi ricominciamo a salire.
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arriviamo alla famosa abbazia di san Galgano.
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L'Abbazia di San Galgano è il più rappresentativo esempio di stile gotico cistercense in Italia insieme a Fossanova nel Lazio. Il complesso monastico fu edificato nel luogo dove, nel XII secolo, Galgano si ritirò a vita eremitica. Il Santo scelse la collina di Monte Siepi, dove poi fu realizzata l’omonima cappella. Nel 1218 iniziarono i lavori di costruzione del complesso monastico, consacrato nel 1288. I monaci di San Galgano divennero un punto di riferimento per tutto il territorio e per la Repubblica Senese, accumulando sufficienti beni per completare la costruzione dell'imponente Abbazia. Questa ha il classico aspetto goticheggiante degli altri complessi cistercensi, con pianta a croce latina a tre navate, ricca di capitelli intarsiati, chiostro, sala capitolare, campanile etc. A seguito di alcune circostanze di natura economica dal XV secolo iniziò un inarrestabile periodo di decadenza: nel 1550 i monaci rimasti erano solo cinque, nel 1600 un solo vecchio e indigente monaco viveva fra le sue mura, ormai in rovina. Nel 1786 il campanile, alto 36 metri, crollò travolgendo buona parte del tetto. Nel 1789 la grande chiesa fu del tutto abbandonata divenendo così un'enorme cava di pietre e colonne per i paesi della zona. Oggi l'Abbazia di San Galgano con il vicino Eremo di Montesiepi è una mèta imperdibile per chi si sente attratto dalla storia, per chi è sensibile al fascino di misteri e leggende... Durante il giorno sono numerosi i turisti, soprattutto nei giorni festivi, ma è dopo il tramonto che l'abbazia dà il meglio di se, con un sapiente impianto di illuminazione studiato per valorizzarne i particolari con giochi di luci e di ombre offrendo una miriade di spunti a chi, armato di cavalletto, vuole arricchire la propria collezione fotografica. Ed è proprio nel silenzio delle notte che più facilmente ci si trova ad essere gli unici spettatori di questo luogo maestoso, sempre aperto. Poco distante, in località Palazzetto, un semplice ed economico albergo costit
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ci facciamo una foto davanti all'abbazia e poi ripartiamo verso nord, il campeggio di oggi si trova a Sovicille.
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Ponte della Pia, lungo il torrente Rosia.
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Campagne nei dintorni di Sovicille.
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il bel paesello di Sovicille, come al solito sulla cima di una collina.
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la piazza principale di Sovicille. Oggi, secondo giorno, giornata più leggera: 74 chilometri e 1100 metri di dislivello in salita.
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Giorno 3. Oggi puntiamo a ovest verso le colline metallifere, visiteremo Volterra e poi andremo a pernottare a San Gimignano.
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Mucche nei pressi di Montecastelli Pisano.
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Salita , discesa, poi salita.... andare in giro per la toscana e peggio che fare i passi alpini!
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una delle varie centrali termoelettriche tra Pomarance e Larderello.
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Pranzo alle 13 nella piazza deserta di Pomarance, poi si riparte per Volterra, prima una bella discesa, poi saliscendi fino a Saline di Volterra, poi una lunga salita che sale al centro storico di Volterra.
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lassù, Volterra
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Volterra
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entriamo nel centro storico di Volterra
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la piazza dei Priori
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Il palazzo dei Priori
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Sulla destra la torre del duomo e la cupola del battistero
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lo spettacolare teatro romano
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foto ricordo sopra il teatro romano
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A malincuore andiamo via da Volterra per raggiungere San Gimignano. Finalmente esce un pò di sole e il paesaggio ne guadagna parecchio.
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San Gimignano, inconfondibile. Giornata piuttosto stancante, 104 chilometri e ben 2000 metri di dislivello positivo!
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Siamo decisamente stanchi, ma come si fa a non fare un giro a San Gimignano di sera!
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Quarto e ultimo giorno, dobbiamo tornare alla macchina.... e nemmeno troppo tardi perchè oggi è pasquetta e rischiamo di arrivare a casa il 1 maggio se c'è un pò di traffico! La strada: S.Gimignano - Poggibonsi - Tavernelle V.di Pesa - S. Casciano V. di Pesa - Impruneta. Nella foto Barberino Val di Pesa.
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Ultimo pranzo, a S. Casciano val di Pesa, prosciutto toscano, pecorino toscano fantastico, pane toscano senza sale. Ancora una decina di chilometri e siamo alla macchina, per un totale giornaliero di 48 KM e 750 m di dislivello. Totale dei 4 giorni a spasso in bici: 340 chilometri e 5200 m di dislivello.