Il rifugio Gastaldi si trova in Piemonte, più precisamente in val d'Ala, quella di mezzo delle tre valli di Lanzo Torinese (TO). Per salire a questo rifugio siamo partiti dal pian della Mussa, a 1815 metri di quota, poco dopo l'abitato di Balme (1460m). Siamo già stati in questa valle durante l'inverno appena passato, eravamo partiti da Balme con le ciaspole e dopo aver raggiunto il pian della Mussa e il rifugio Ciriè eravamo saliti fino al colle Battaglia (2368m), ai piedi del versante sud della Ciamarella, QUI foto e racconto. Quella volta ci siamo ripromessi di tornare per salire l'Uja di Ciamarella (3676m).
Questa è la traccia di sabato, dal pian della Mussa al rifugio, con una variante alla Rocca Turo (2756m), lo sviluppo è di 5,2 chilometri, il dislivello positivo 1024 metri.
Questa invece è quella di domenica, dal rifugio all'uja di Ciamarella. A dire il vero questa traccia l'ho disegnata io, purtroppo per uno strano disguido le pile di scorta del gps erano già scariche prima di usarle. Chiaramente non so dire la lunghezza del percorso, il dislivello è approssimativamente di 1100 metri. Come dice Wikipedia...."Il nome Uja, nel patois locale, significa "ago, punta aguzza". Il toponimo Ciamarella deriverebbe invece da Cià Marella: Marella sarebbe un patronimico mentre Cià è un termine che sta ad indicare sia zone sede di alpeggio sia i fabbricati connessi all'allevamento animale, alpeggi situati evidentemente sulle falde della montagna"
i pendii a sud del pian della Mussa, ci sono parecchi prati verdi che terminano su precipizi molto alti
Noi abbiamo parcheggiato al termine della strada, poco sotto il rifugio Ciriè, dopo aver attraversato il prato e il torrente il sentiero inizia a salire subito deciso.
a circa 2200 metri il sentiero di biforca, noi andiamo a sinistra
Quella rocciosa e coperta di nubi è la Ciamarella (3676m)
un primo piano sulla nostra meta di domani
e questo è il rifugio Gastaldi (2659m). Visto che è ancora presto per cenare, facciamo un giretto sulla vicina rocca Turo.
Questo è il panorama dalla vetta della rocca Turo (2756m), 1000 metri sotto di noi il pian della Mussa.
questo invece è il panorama verso ovest, in basso il Gastaldi sovrastato dalle pareti della Bessanese, più a sinistra c'è la Croce Rossa, QUI le foto e il racconto della sua salita. La punta d'Arnas è nascosta dalle nubi, per ora
Verso nord la Ciamarella, come si vede dal rifugio. Domani sarà una bella camminata!
Giorno 2. Mi sopno dimenticato di scrivere che prima di cena ci hanno raggiunto Enrico e Alessandro, nostri amici di Torino, con loro saliremo la Ciamarella. Tornando alla foto, quello a sinistra con la giacchetta arancione è Enrico, pronto a partire.... sono le 5 e 30 del mattino.
Dal rifugio si perdono circa 70/80 metri di quota, si scende verso il Gias della Naressa, poi attraversato il torrente si comincia a salire tra grandi pietraie e morene verso il ghiacciaio della Ciamarella
Da sinistra, Eli, Alessandro ed Enrico.
Alle nostre spalle, in giallo il percorso fin qui.
La Bessanese (3592m) è forse la montagna simbolo di queste valli, anche la sua salita per la via normale non è affatto facile. In basso le "rocce delle Russelle", nome azzeccato.
La salita verso il ghiacciaio alterna pietraia e sentierino tra gli sfasciumi, poi alla fine c'è un breve tratto di facilissime roccette (nella foto)
Eccola, a destra la Ciamarella, a sinistra si vede un pezzo del suo ghiacciaio.
Alessandro ed Enrico già legati e pronti a risalire il ghiacciaio
Subito dopo aver risalito il primo ripido pendio glaciale si svolta di 90 gradi a destra e si punta ad uno scivolo obliquo di neve che permette di accedere ai pendii superiori, sopra la fascia di rocce verticali che sostiene la vetta. A stagione avanzata (solitamente già in questo periodo) tutto il pendio è pulito dalla neve e usciti dal ghiacciaio ci si slega e si procede su un sentierino di sfasciumi fino in cima.
Dopo lo scivolo ascendente ci siamo tolti i ramponi, troppo lungo il pezzo prima di ritrovare la neve....
in men che non si dica siamo avvolti dalla nebbia, peccato.... Traversiamo sul ripido pendio fino ad una specie di canalone, che non è proprio un canalone, sotto la vetta. A tratti credo che nella parte finale abbiamo toccato i 40 gradi di pendenza.
fatica....
Ci siamo!!
Sulla cima dell'uja di Ciamarella (3676m), non vediamo quasi nulla per la nebbia ma siamo comunque molto contenti, soprattutto che la salita sia finita! Dal rifugio a qui, 5 ore.
Un momento in cui la nebbia si dirada un pò, Enrico mangia una mela, Alessandro scatta qualche foto, tra di loro il Beato Murialdo
la cresta che scende verso nord/est, scompare nelle nebbie
vien l'ora di scendere....
di nuovo sul ghiacciaio, Enrico e Alessandro si legano nuovamente
giù tra le infinite pietraie...
in discesa non torniamo verso il rifugio, scendiamo direttamente verso il pian dei Morti per accorciare un pò ed evitare il tratto in salita verso il rifugio
11 ore dopo la colazione il giro termina al rifugio Ciriè, davanti ad un bel panino e ad una birrona fresca!!