Doveva essere il report di un bellissimo anello in bici tra passi svizzeri, invece... in fuga dai temporali delle alpi ci spostiamo anche questa volta sull'appennino. Come al solito, lungo studio della carta per evitare zone già viste, la scelta della destinazione cade sulla cima più alta dell'Emilia Romagna e di tutto l'appennino settentrionale, il monte Cimone (2165m). Wikipedia dice che è il punto da cui si può vedere più superficie italiana, cliccate QUI per altre informazioni. Purtroppo anche qui le previsioni danno una leggera instabilità pomeridiana.... e un gran caldo!!!! Raggiungiamo Marano sul Pànaro, vicinissimo alla più famora Vignola.
In rosso il primo giorno: Marano, Pavullo, Acquaria, Sestola, 56 chilometri e 1590 metri di dislivello in giallo il secondo giorno: Sestola, monte Cimone, valle dello Scoltenna, valle del Panaro fino a Marano, 76 chilometri , dislivello + 1400 metri.
Particolare della salita al monte Cimone, in bici sino a Pian Cavallaro e poi a piedi
Da Marano seguiamo il fondovalle del Panaro per 7 chilometri e poi svoltiamo a destra verso Pavullo passando per Coscogno, nella foto. Fa caldissimo!!
In cielo si stanno radunando dei bei nuvoloni
Passiamo per Pavullo nel Frignano e proseguiamo seguendo le indicazioni per il passo dell'Abetone. Giunti a Gaianello prendiamo a sinistra per Acquaria e Sestola. Scendiamo fino al fondovalle per attraversare il torrente Scoltenna
In un attimo si scatena un acquazzone, molto veloce a dire la verità, ci ripariamo sotto il balcone di una casa e in cinque minuti passa tutto e torna il sole. Purtroppo però invece di rinfrescare ha aumentato ancora di più l'umidità.... davvero insopportabile.
Giunti ad Acquaria ci ristoriamo con una bella birra fresca, che goduria
A Roncoscaglia termina la salita e si inzia a vedere il lontananza Sestola, meta del nostro primo giorno
Sistemiamo la tenda nel campeggio di Sestola e poi andiamo a fare un giretto in centro. Un pò di informazioni su Sestola cliccando QUI
Sestola è un paesotto molto molto turistico, pieno di seconde case, probabilmente la maggiore stazione sciistica dell'appennino settentrionale.
La domenica mattina partiamo da Sestola verso le 6 per godere un pò del frescolino, lasciamo chiaramente tenda e bagagli vari in campeggio, tanto si ripassa da Sestola anche in discesa.
Da Sestola salgono due strade verso Pian del Falco (oltre alla seggiovia), noi prendiamo quella secondaria, chiusa al traffico la domenica. Oltre a passare sotto la seggiovia, la strada viene attraversata anche da diversi percorsi di downhill.
Questo tra Sestola e Pian del Falco è il tratto più duro, fortunatamente nel bosco al riparo dal sole.
Pian Del Falco, circa 1400 metri di quota, un pò di alberghi e noleggi di bici da downhill. Proseguiamo verso il passo del Lupo
Quasi al passo del Lupo, qui si comincia a vedere il monte Cimone con la sua selva di antenne e edifici, strutture militari e di un osservatorio metereologico
Da Pian del Falco pedaliamo con Fabrizio, cicloturista di Carpi
In primo piano i tornanti sotto al Pian Cavallaro, in lontananza il passo di Croce Arcana, ci isamo passati l'anno scorso durante un bellissimo giro di tre giorni , molto sterrato, cliccate QUI
cavalli al Pian Cavallaro. Qui leghiamo le bici ad un magazzino militare e iniziamo la salita al Cimone, poco meno di 300 metri di dislivello dai 1880 del Piano.
per la salita utiliziamo il sentiero "direttissimo", un pò ripido ma più breve
Panoramica verso nord
ormai ci siamo
in cima al Cimone
carino questo pavimento!
Verso ovest
Dalla cima scendiamo per un altro sentiero verso Pian Cavallaro, con tante svolte e una minore pendenza. In basso si vede bene anche una strada bianca che dal Pian Cavallaro traversa verso Fiumalbo, avessimo avuto tenda e borse con noi.... magari si poteva scendere da quella parte
Riprendiamo la bici e ci godiamo la discesa fino a Sestola
Una pausa ad una fonte a 1635 metri, l'acqua è gelata!!!!!
appena discosto dalla strada il lago Ninfa, un bel posto quando non c'è una gara di pesca
Tra le stradine di Sestola
Dopo la mattinata al fresco in montagna, grazie anche ad un bel venticello teso, il pomeriggio torniamo nella caldazza scendendo verso la valle del Panaro
Eli scorge un albero di amarene bello carico ..... e ne approfittiamo subito!
Ultima foto, il Cimone ormai lontano fotografato da un ponte sul Panaro. Arrivederci appennino, ma non prima di ottobre spero!