Bardonecchia - colle Valle Stretta - 18 e 19 dicembre 2010
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Eli, Enrico e Giorgio all'inizio della valle Stretta imbacuccati come esploratori artici. Non siamo certo in artico ma comunque ci sono - 10 gradi e non vediamo l'ora di incamminarci! Ci troviamo in Piemonte, sopra Bardonecchia. Dal centro del paese si segue per la località Melezet (dove ci sono delle piste da sci) e oltrepassata si continua fino al termine della strada (1430 circa). Si parcheggia nei pressi di un campeggio e si inizia a camminare, dopo un centinaio di metri si entra in Francia. Questa valle infatti ha la particolarità di avere l'accesso dall'Italia ma essere quasi totalmente francese.
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Dopo poche centinaia di metri, dopo aver passato il confine con la Francia (siamo nel punto più a ovest d'Italia) si trova la deviazione per salire al passo della Scala (1766m, percorribile in auto d'estate) che collega con il comune di Nevache in val Clarèe. Noi però proseguiamo dritti.
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Dopo circa trenta minuti di salita si sbuca nel piano dei Militi (1700m ), sovrastato dalla grandiosa parete dei Militi, famosissima falesia costellata di vie d'arrampicata.
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Lungo il piano dei Militi, tra l'omonima parete e il torrente quasi completamente ghiacciato.
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Dopo un'ora e trenta di cammino giungiamo alla Grange di valle Stretta (1750m) dove c'è anche il rifugio 3 Alpini, ci pernotteremo questa notte.
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Proprio in mezzo alla valle Stretta spunta la rocca dei Serours (2889m), una delle particolari cime della zona, delle anche dolomiti di valle Stretta. La freccia rossa a sinistra invece indica il monte Thabor (3175m), sicuramente la cima più battuta della zona in estate, c'è anche una cappelletta quasi sulla vetta, meta di pellegrinaggi.
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Dopo aver mangiato al rifugio i nostri panini, ripartiamo per fare un breve giretto pomeridiano.
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Alle nostre spalle la grange di valle Stretta, la freccia indica il rifugio 3 Alpini.
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Alla nostra sinistra la rocca dell'Enfourant (2812m)
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Salendo, alla nostra destra ci sono la punta Baldassarre, la punta Melchiorre e la Gasparre, tra i 3150 e i 2800 metri.
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Dal rifugio si risale verso il fondovalle, si passano le baite dalle Grange Serre e si giunge al piano della Fonderia. Oggi saliamo a sinistra lungo un sentiero/mulattiera che si intuisce a malapena sotto la neve.
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Maison des Chamois (edificio costruito per i minatori che lavoravano alla miniera di ferro Blanchet, ora riattata e utilizzata come casa per ferie dell'oratorio della parrocchia di Nichelino, quota 2093 m).
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Poco dopo la Maison de Chamois, saliamo su un dosso panoramico dove è posta una grande croce, siamo circa a 2150 metri.
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Nel cerchiolino la grange dove c'è il rifugio 3 Alpini
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Dalla croce saliamo ancora una rampa piuttosto ripida per sbucare su un pianoro che ci permette di vedere verso nord. Compare il bellissimo Grande Adritto, a sinistra (2745m), in mezzo lontanissimo il monte Thabor (3178m) e a destra la rcca dei Serours (2889m)
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il gran Adritto , 2745 metri
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Foto scattata con il 400 mm alla cappelletta del monte Thabor, credo che la vetta sia quella più arretrata e spostata a sinistra.... ma non ne sono sicuro non avendo nemmeno una cartina di questa zona.
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particolare dei Serours (o Serù)
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Torniamo giù al rifugio 3 Alpini (1780 metri)
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Foto di gruppo, Giorgio, Enrico, Eli ed io. Mi sono dimenticato.... Giorgio ed Enrico sono due ragazzi torinesi conosciuti nel luglio di quest'anno al rifugio città di Chivasso, su al colle del Nivolet. Con loro avevamo salito il Taou Blanc, poi siamo rimasti in contatto proprio grazie a Aereisentieri, e ora eccoci qui di nuovo insieme. http://www.aereisentieri.it/gallerie/tb0710/index.html
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Giorno 2. Doveva essere una bella giornata, invece nevica. Facciamo colazione un pochino demoralizzati ma poi partiamo comunque verso la destinazione che ci eravamo prefissati: il colle di valle Stretta (2441m), classica salita con le ciaspole. Temperatura alla partenza, - 7
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Torniamo sulla nostra traccia battuta ieri, oggi però al piano non svoltiamo a sinistra, lo percorriamo tutto e traversiamo il ponte della Fonderia per accedere a dei pendii tra i larici che salgono verso un vallone soprastante.
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in salita tra i larici
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Un bel branco di camosci ci osserva dal pendio sotto i Serù.
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terminati i pendii siamo nella valle della Tavernetta, tra Serù e rocca Bernauda. Davanti a noi ci dovrebbe essere la nostra meta, ma non si capisce un granchè. Procediamo senza vedere nessun segno o intuire la traccia del sentiero estivo.
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La neve aumenta man mano che andiamo avanti, ha smesso di nevicare e il cielo a tratti sembra anche aprirsi.
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Ad un certo punto, ormai un pò sconsolati per il freddo e perchè non si capisce da che parte dovrebbe essere il colle, vediamo in lontananza un cartellino, un paletto, una croce, non capiamo bene cosa sia. 10/15 minuti e lo raggiungiamo, indica il rifugio Thabor! Perfetto, allora siamo davvero nei pressi del colle di valle Stretta, superiamo l'ultima rampa e ...
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.... siamo al colle di valle Stretta!! (2441m) Qui tira un venticello gelido e teso, non ci fermiamo più di tanto, tempo di un paio di foto e poi scendiamo in un punto più riparato per mangiare qualche cosa e bere un pò di tè caldo.
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Vista verso nord al colle di valle Stretta.
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Foto di gruppo al colle.... non c'è tempo (e voglia) di appoggiare la macchina fotografica!
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torniamo sui nostri passi...
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ma si può andare in giro così conciati??!! Sembra che arriviamo dal K2!
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il ponte della Fonderia
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Nei pressi delle grange Serre. Più scendiamo e più nevica mentre sembra che in quota il tempo sta migliorando. Facciamo una pausa e uno spuntino al 3 Alpini e poi giù verso Bardonecchia, torneremo sicuramente in valle Stretta perchè è davvero un bel posto, magari in primavera per salire il Thabor con le ciaspole o ancora più in la per fare un piccolo trekking ad anello di 3 giorni.