Maloja - capanna Forno - monte Forno (CH) 22 Agosto 2017
1 Ore 7, Alberto si sta incamminando nella valle del Forno, a brevissima distanza dal passo del Maloja (CH), direzione capanna del Forno prima e monte del Forno poi.
2 Il giro in rosso, per una piccola parte del percorso rientriamo in Italia
3 Ma perchè ultimamente trovo sempre queste immagini con la neve su Google?! Comunque.... qui il percorso un pò più dettagliato, la lunghezza dell'intero anello sfiora i 24 chilometri, mentre il dislivello positivo è di circa 1630 metri. Noi abbiamo percordo l'anello passando prima per la capanna del Forno e poi per il passo del Muretto, sconsiglierei di percorrerlo in senso inverso in quando più faticosa la salita della val Muretto rispetto alla discesa.
4 Siamo un pò di fretta vista la lunghezza del percorso, ma come si fa a non fermarsi a fare un paio di foto! Sullo sfondo la rocciosa vetta del piz Lagrev (3165m), su questo sito potete trovarne la salita con le ciaspole alla vetta "scialpinistica", cliccate QUI
5 Dopo una mezzoretta di semplice camminata su strada sterrata si raggiunge il lago Cavloc, alle nostre spalle altre cime conosciute: il Lunghin , il Grevasalvas e l'Emmat Dadaint
6 Subito dopo il lago c'è l'alpe Cavloc, sopra spuntano i pizzi dei Rossi, 3000 metri circa. Il monte del Forno, la nostra destinazione, rimane proprio dietro i pizzi dei Rossi
7
8 Eccoci a pian Canin (1976m), ora ci infiliamo nella valle del Forno, poi dopo aver salito la cima scenderemo dalla val Muretto
9 La salita è decisamente dolce, più che altro ci si addentra nella vallata brulla fin quasi alla vedretta, prima di salire decisi verso la capanna
10 Questa foto l'ho scattata dal ponte che attraversa il neonato torrente Orlegna, laggiù la lingua del ghiacciaio del Forno e sopra la bella testata che separa questa vallata svizzera dall'italiana val Masino.
11 Il fronte della vedretta
12 Il sentiero risale le morene e i ripidi fianchi delle montagne percorrendo una lunga U, percui la pendenza è quasi sempre modesta. Sono già salito qualche anno fà alla capanna, con Eli ....circa a metà giugno, allora la passerella in legno che attraversa il torrente non era ancora stata posizionata, si risaliva la morena fino a dove il ghiacciaio spiana e lo si attraversava proprio in direzione della capanna. Invece del sentiero percorso oggi si risaliva un sentierino attrezzato molto divertente, per vedere quella salita cliccate QUI
13 ecco la capanna, quasi non si vede tanto si mimetizza bene! Dalla balconata si gode proprio un bel panorama
14
15 Questa estate caldissima darà una nuova mazzata a questi ghiacciai già agonizzanti. In questa immagine parte del il regno del granito, da sinistra si inizia con i pizzi del Torrone, 3300 metri circa, tra cui svetta l'Ago del Torrone, poi più a destra punta Rasica e cima di Castello. Al di la della muraglia ci sono le varie vallette laterali della val di Mello, per vedere l'Ago dall'altro versante cliccate QUI
16 Di fianco alla capanna una cartina che con la consueta precisione svizzera descrive i sentieri nei dintorni. A parte gli scherzi, serve davvero per farsi un'idea, per esempio noi ora saliamo dalla capanna alla sella del Forno su sentiero bollato bianco e rosso, successivamente seguendo bolli bianco azzurri raggiungeremo il monte del Forno. Infine torneremo verso la sella e svolteremo prima verso il passo del Muretto.
17 Dopo una pausa con merendina ripartiamo verso la sella del Forno. La cime in alto a destra dovrebbero essere piz Casnil, piz Bacun e cima dal Largh, tutte all'incirca di 3200 metri, dietro di loro c'è la val d'Albigna, raggiungibile con un sentiero impegnativo (bollato bianco/blu) attraverso il passo di Casnil (2940m)
18 verso la sella, pietre, pietre e altre pietre.... Dalla sella inizieremo a salire davvero verso il monte del Forno
19
20
21 Alberto impegnato nella scomoda pietraia. In alto a destra spunta tra le nuvole il versante nord delmonte Disgrazia , quello si può ammirare bene dal rifugio Del Grande - Camerini
22 Finalmente posso farvi vedere la vetta del monte del Forno (3213m) e quel che ci manca per raggiungerla. Ho segnato in azzurro la parte di "ferrata". Qui come potete vedere non siamo più nel liscio e "sano" granito.
23
24 Quando il sentiero si è fatto più impegnativo ho messo la macchina fotografica nello zaino per ritirarla fuori appena terminato il tratto attrezzato, Alberto in azione
25
26 la semplice parte finale, ormai ci siamo!
27 ultimi metri
28 Autoscatto in cima al monte del Forno (3213 metri), al confine tra Iitalia e Svizzera
29 Una bella panoramica dalla vetta verso sud/ovest. Quasi in mezzo il Cengalo , pochi giorni prima della grande frana QUI ripresa da qualcuno che stava salendo il Badile. C'è.....c'era un bel sentiero che passava sotto Badile e Cengalo, chiamato "il Viale", collegava i rifugi Sciora e Sasc Forà, l'ho percorso nel lontano 2008, clicca QUI
30 verso nord/est, 650 metri più in basso c'è il passo del Muretto, dopo passeremo di li
31 dalla cima verso nord
32 Il versante nord del Disgrazia, a destra della cima la sella di Pioda, da dove passa la via di salita Normale
33 Scendiamo, che la strada è ancora lunga.... lassù Alberto in discesa nel tratto più delicato della "ferratina"
34 Di nuovo Alberto, guardate che agilità!
35 Si scende di nuovo fino a questo punto dove una grande scritta azzurra indica "monte del Forno", qui riprendiamo il sentiero bollato bianco/rosso che traversa al passo del Muretto, fino a cui resteremo in Italia
36 occhio ai bolli che qui di sentiero non ce nè!
37 laggiù c'è Chiareggio, Valmalenco, da li parte il bel sentiero che sale al passo del Muretto, valico molto utilizzato già nell'antichità
38
39 Ultimi metri prima di giungere al passo del Muretto e rientrare in Svizzera
40 ora si va giù di qui verso il pian Canin e il lago Cavloc, ma ce ne vuole ancora!!
41 primo pianone
42
43 scatto dal ponticello che attraversa il torrente al pian Canin
44 l'alpe Cavloc
45 Alle ore 18, dopo 11 ore dalla partenza siamo al lago Cavloc
46
47 Ultimo scatto, due minuti prima della macchina. Alla fine ci abbiamo messo 12 ore dall'auto all'auto, ma ne è valsa la pena!