Per iniziare questo nuovo giretto appenninico abbiamo scelto una località piuttosto nota, Maranello, in provincia di Modena. Notare sulla destra Eli in sella alla sua monoposto con borse rosso Ferrari. Questa volta staremo in giro 3 giorni grazie al ponte (purtroppo il quarto giorno me lo sono giocato con un altro impegno). Purtroppo, a causa del grande traffico in autostrada verso la riviera romagnola, riusciamo a iniziare a pedalare alle 11 di mattina.
Le tre tappe del percorso in questa immagine "larga" per meglio localizzare dove siamo stati. In giallo il primo giorno, Maranello, Serramazzoni, Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno, Barigazzo, Pievepelago, 81 chilometri, + 1830 e -1210 metri di dislivello. Secondo giorno, Pievepelago, Fiumalbo, foce a Giovo, ponte della Maddalena a Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca, Cutigliano, 84 chilometri,+ 1700 e - 1850 metri di dislivello. Terzo e ultimo giorno, Cutigliano, passo di Croce Arcana, Fanano, valle del Panaro fino a Vignola, Maranello, 93 chilometri, + 1550 e - 2020 metri di dislivello. Per un totale di 258 chilometri e 5080 metri di dislivello positivo.
Prima tappa.
Ci vogliono quasi dieci chilometri per non sentire più il rombo delle Ferrari sulla pista di Fiorano, ma ne bastano molti meno per passare dalla bolgia di Maranello alla pace delle colline subito dietro al paese. Iniziamo subito in salita, infatti noi cerchiamo sempre di schivare le strade principali che corrono nel fondovalle, ma le secondarie che percorrono i crinali vanno guadagnate con il sudore.
Passiamo diversi paesini non degni di nota, almeno al nostro superficiale sguardo di passaggio, ci fermiamo per mangiare i panini a Serramazzoni e poi ripartiamo verso Pavullo nel Frignano. Anche quest'ultimo lascia a desiderare, decisamente meglio Lama Mocogno posto sul crinale panoramico.
Dopo Lama il paesaggio cambia, si passa dalla collina in parte coltivata alla bassa montagna per lo più boscosa. Dopo Santona e Il Capannone, perdiamo decisamente quota fino ai 780 metri di Pievepelago. Avendo visto in internet che a Fiumalbo (il paese successivo) c'è un campeggio, ci becchiamo altri 200 metri di dislivello in salita e poi scopriamo che il campeggio è chiuso da qualche anno. Torniamo al campeggio di Pievepelago. Nella foto il centro di Pievepelago.
Unici altri dotati di tenda nel campeggio, una coppia di tedeschi sulla sessantina con un tandem, tra l'altro hanno la tenda uguale alla nostra, cosa che non è affatto facile!
uno scorcio notturno di Pievepelago, sono già le 22e30! A nanna che domani è il grande giorno!!
Già da un paio di anni avevamo addocchiato sulla cartina un passo tra Emilia e Toscana segnato solo da una sottile linea bianca, in parte tratteggiata (strada sterrata), finalmente è venuto il momento di salirlo. Si chiama Foce a Giovo e con i suoi 1674 metri è il valico più alto dell'appenino Tosco Emiliano, vi consiglio di leggere QUI qualche interessante informazione. Nella foto il paesino di Fiumalbo, uno tra "i borghi più belli d'Italia" e in alto a sinistra il monte Cimone (2165m)
Pievepelago, Fiumalbo, Dogana Nuova..... poi si svolta a destra alla frazione Faidello seguendo le indicazioni per la val di Luce.
In località Casa Coppi si svolta a destra nuovamente, lungo una strada sterrata e chiusa al traffico. Scopriamo che non è solo sterrata, ma proprio dissestata!
per qualche chilometro procediamo un pò in sella e un pò a piedi nei tratti dove il ciotolato è troppo grosso.
Qui in dettaglio la seconda tappa.
ormai il peggio è passato, dai 1450 in su la strada sale molto più dolce e per di più con un bellissimo panorama, anche il fondo è decisamente meno sconnesso
da qui passa il sentiero 00, quello che percorre il crinale appenninico, oltre alla GEA (grande escursione appenninica) e alla nuova alta via dei parchi che si limita all'appennino della regione Emilia Romagna
all'interno della cappellina sul passo
ora ci aspetta una bella discesa, circa 25 chilometri in cui passiamo dai 1674 ai 100 metri del fondovalle sul fiume Serchio.
Adesso pedaliamo in Toscana, provincia di Lucca
Al passo conosciamo Davide, fortissimo "cicloalpinista" di Lucca, scendiamo con lui fino al ponte della Maddalena e intanto ci descrive un pò le sue montagne che conosce alla perfezione.
Dopo una birra bevuta proprio al termine dell'infinita discesa dalla foce a Giovo, seguiamo il fiume Serchio fino a Borgo a Mozzano dove c'è il famoso ponte della Maddalena (o del Diavolo), cliccate QUI per farvi una cultura su questa bella costruzione in piedi da quasi mille anni.
Si ricomincia subito a salire, fortunatamente con una pendenza molto dolce. Nella foto uno scorcio di Bagni di Lucca, attraversato dal torrente Lima, il torrente che stiamo risalendo in direzione di Cutigliano, circa 30 chilometri alla meta. Questa strada non ci è nuova, l'abbiamo già percorsa durante un bellissimo giro da Massa ad Arezzo, cliccate QUI
Un tratto in cui il Lima ha scavato un vero e proprio canyon tra le rocce
merenda, focaccia e formaggio....ogni tanto bisogna mettere un pò di carburante nel serbatoio!
Ad un certo punto, tra Giardinetto e Popiglio passiamo di fianco ad una enorme cava, con la coda dell'occhio però noto che sopra c'è un paesello! Controllo in cartina e scopro che si tratta di Lucchio, chissà.... un giorno o l'altro magari ci si sale in bici....
Una foto a Lucchio e al suo castello
Popiglio
un lago artificiale lungo il Lima, un paio di chilometri prima di Cutigliano
Dopo aver pernottato nel campeggio di Cutigliano, basso nella valle in riva al Lima, il terzo giorno inizia salendo al paese. Sono circa 2 chilometri, ma così ripidi che bastano a inzuppare la maglietta di sudore! Cutigliano è un altro borgo ricco di storia e ancora ben tenuto, bandiera arancione del Touring, per maggiori informazioni cliccate QUI . Nella foto la facciata del palazzo pretorio
Ecco la terza e ultima tappa. Invece di caricare le bici sulla funivia che da Cutigliano (650m) sale il località Doganaccia (1480m, tre chilometri prima del passo), decidiamo che è meglio se ci arriviamo pedalando, senza barare. Infatti pedaliamo 14 chilometri per raggiungere Doganaccia, poi altri 3 sterrati per arrivare fino al passo. Totale 1250 metri di dislivello positivo. Al passo lasciamo la provincia toscana di Pistoia per passare a quella emiliana di Modena. Dal passo sono 15 chilometri di bella discesa fini a Fanano, poi ne restano 58 per recuperare la macchina.
alla volta del passo di Croce Arcana. Se la foce a Giovo è il passo più alto del Tosco-Emiliano, la Croce Arcana è al secondo posto con solo 5 metri di differenza.
pausa banana
Doganaccia, 1500 metri, ecco la funivia piena di ciclisti che usano la bici solo in discesa!
Ecco Eli impegnata negli ultimi tre chilometri sterrati. Perchè non ha voluto infierire, altrimenti avrebbe anche raggiunto due ciclisti appena scesi dalla funivia
ci siamo quasi....
Passo di Croce Arcana, 1669 metri!!
E poi giù!
Il versante Emiliano è un pò meno trafficato, di qui sono 7 i chilometri di sterrato!
Al rifugio Tassoni ricomincia l'asfalto, per fortuna.... non ne potevo più!
Prima di Fanano c'è Ospitale, questa è la sua chiesetta
Sui monti le nuvole si radunano con cattive intenzioni, ma noi ormai siamo lontani
Questo è il fiume Panaro, non ci resta che seguirlo fino a Vignola
più ci avviciniamo a Vignola e maggiore è il numero dei banchetti di contadini che vendono ciliegie, la coltura che ha reso famosa Vignola. E noi ne approfittiamo acquistandone tre chili, tanto ormai le salite sono finite!
Panaro beach
il castello di Vignola, bello impacchettato
una via del centro
e un altro pò di benzina, giusto quella che serve a percorrere i 15 chilometri che ci dividono da Maranello.
Con questa immagine termina anche questo giretto. Qualche su e giù tra campi di grano, vigne e piante da frutta e siamo alla macchina. Che peccato....