Pian del Re, 2020m. Piemonte. Qui nasce il Po e da qui partiamo per un breve trekking di 4 giorni intorno al Monviso. Il giro del Viso è un percorso molto molto battuto, soprattutto dai Francesi, si può percorrere tranquillamente in 3 giorni, gli atleti lo fanno anche in giornata.... di corsa. Noi lo allungheremo un pochetto con un paio di varianti.
Eccolo li, il Monviso (3841m), come al solito mezzo nascosto ditro le nubi. Dal pian del Re mette davvero soggezione, un paretone scuro di quasi due chilometri.
Foto ricordo alla sorgente del Po, poi via dalla bolgia in direziione del rifugio Quintino Sella.
Il Monviso specchiato nelle verdi acque del lago Fiorenza (2200m)
Il lago Chiaretto (2277m), la linea rossa indica il percorso dal pian del Re (che però non si vede, è poco più sotto). La freccia rossa invece indica il colle della Gianna (2525m), dove passeremo tra 4 giorni per tornare al pian del Re.
Dopo un paio di ore tra sconfinate pietaie, giungiamo in vista del lago Grande di Viso. Sulla sinistra c'è il rifugio Quintino Sella (2640m) sulla destra invece i ghiaioni che precipitano direttamente dalla parete est del Monviso.
Questa volta ce la siamo presa davvero comoda, niente tenda e sacco a pelo, niente fornelletto e pentolino, pernotteremo e ceneremo nei vari rifugi posti intorno al Re di pietra. (altro nome del Monviso)
Il Monviso dal rifugio.
Verso la pianura piemontese, un mare di nuvole che pian piano sale.
Prima sera, il tempo non promette nulla di buono...
... giorno 2, pioggia a catinelle. Facciamo colazione con calma, prepariamo lo zaino, lo copriamo con il suo impermeabilino, anche noi indossiamo il nostro e a malincuore partiamo sotto la pioggia battente verso il passo Gallarino (2727m)
Eli, intirizzita, al passo Gallarino.
Passo di San Chiaffredo (2764m), davanti a noi alcuni satelliti a sud del Monviso, la punta Dante (3166m) e la Michelis (3154m)
Dal passo di San Chiaffredo (2764m) scendiamo prima per pietraie e poi attraverso un lariceto, lungo il vallone delle Giargiatte. Giunti nei pressi della grange (alpe) Gheit a circa 1900 metri in riva al torrente Vallanta, ricominciamo a salire in direzione nord, verso il rifugio Vallanta. Ora siamo nel versante ovest del giro, quello compreso nella valle Varaita.
Non piove più però il cielo è sempre grigio.
Risaliamo il vallone di Vallanta, verso l'omonimo rifugio.
Strano è??!! Il rifugio Vallanta, 2450 metri, precisamente opposto al Quintino Sella, si trova proprio sotto la parete ovest del Monviso e del Viso di Vallanta. La salita normale del Monviso parte dal Quintino Sella, da questa parte invece non ci sono itinerari "semplici" per la salita, solo lunghissime vie di roccia.
Ci sistemano nella camerata più in alto del rifugio. Davvero geniale la sistemazione dei letti a castello, qui il termine è proprio azzeccato, guardate dove è il letto più alto, indicato dalla freccia verde!!!
Le frecce verdi, da sinistra: il passo di Vallanta (2811m, dove saliremo domani mattina) la punta 2 dita (3147m) e il Visolotto (3348m)
Verso l'ora di cena le nubi si squarciano e finalmente il sole può tornare a fare capolino illuminando creste e torri del Monviso e del Viso di Vallanta.
Buona notte...
Il Monviso all'alba del terzo giorno.
Oltre il passo di Vallanta, ora siamo in Francia e seguiamo il sentiero verso il refuge du Viso.
Prima scendiamo verso i prati, poi travesiamo quasi in piano verso il refuge du Viso (2460m, nel cerchiolino). Dal refuge, riprendiamo a salire verso il colle Sellère (2851m)
Mentre scendiamo per un ripido sentiero dal colle di Vallanta, incrociamo 2 che portano su delle bici, pazzi.
Il refuge du Viso (2460 m)
Dopo il refuge du Viso, il giro "classico" svolta a destra verso il buco di Viso (una galleria scavata nella roccia tra francia e italia poco sotto il colle delle Traversette, 2882m), da li in 2 0 3 ore si scende al pian del Re. Noi invece la vogliamo prendere larga e allora svoltiamo verso sinistra per colle Sellière (2851m).
Alle nostre spalle il percorso dal passo di Vallanta.
Ultime rampe prima del colle Sellière.
Il colle Sellière, spartiacque tra Francia e Italia a 2851 metri. Ora inizia la discesa verso il rifugio Granero (2377m) in valle Pellice.
La discesa verso il rifugio Granero (nel cerchio) e il lago Lungo. Dopo pranzo, subito una bella salitella per digerire, in direzione del colle Manzol (2701m)
Il lago Lungo e il monte Granero (3171m)
il rifugio Granero a 2377 metri. Sopra a sinistra il bivacco invernale. Pranziamo nei pressi del rifugio, poi ripartiamo in salita verso il colle Manzol (2701m)
Verso il colle Manzol. A sinistra la Punta Manzol (2933m)
Il lago Nero, poco sotto il colle.
Panorama dal colle Manzol verso la valle del Pis. Ora ci aspetta una discesina su sentiero molto esposto, da fare con attenzione. Ancora un'ora e mezza e arriveremo al rifugio Barbara Lowrie dove pernotteremo (x rossa)
Il rifugio Barbara Lowrie. Qui si può anche arrivare in auto dalla valle Pellice.
Il rifugio Barbara Lowrie.
Tonificante pediluvio nell'acqua gelida proprio fuori dal rifugio.
Quarto e ultimo giorno. Si parte presto seguendo le indicazioni per il pian del Re e per il colle della Gianna (2525m)
Lassù il colle della Gianna
Come si sbuca al colle della Gianna, eccolo li di nuovo, il giro è completato. Fortunatamente siamo arrivati prima che le solite foschie lo avvolgano, giusto in tempo.
Foto ricordo al colle.
Con il 400 mm avvicino per bene la cima, si vedono almeno 3 persone. Questo è un ritaglio, ridimensionato, della foto originale, la qualità è un pò pessima.
Un'oretta di discesa dal colle della Gianna e arriviamo in vista del pian del Re. Ormai il Monviso è mezzo coperto dalle nubi.
Ultima foto, con i piedi a bagno nel Po.... qui dove ancora si può.