Ci siamo, era da un pò di tempo che volevamo salire il Gran Paradiso (4061m) in invernale, così in compagnia di Alberto ( lui userà gli sci) raggiungiamo in fondo alla val Savarenche la località Pont (1960m). Purtroppo o per fortuna c'è stato un deciso calo della temperatura nei giorni scorsi e appena scendiamo dalla macchina ce ne accorgiamo. (foto di Alberto)
Pronti a partire
Più o meno in mezzo, si dovrebbe vedere la Grivola (3969m), ma ci sono troppe nuvole....chi è salito oggi al Gran Paradiso non deve essere stato molto fortunato...
Iniziamo a camminare lungo una stradetta coperta di neve ghiacciata, Alberto mette subito gli sci, ma dopo un breve tratto....
Nel cerchio rosso Pont, in alto a sinistra dovrebbe essere la cima di Entrelor (3357m)
Ormai si vedono alcune famose vette che circondano il Gran Paradiso, da sinistra: il Ciarforon (3642m), la becca di Monciair (3544m) e la cima di Breuil (3454m)
Poco prima delle 13 arriviamo al rifugio Vittorio Emanuele (2775m). Tantissima gente in giro, chi è solo salito qui, chi parte per un giretto pomeridiano, chi mangia qualche cosa prima di riscendere a Pont, chi arriva dal Gran Paradiso. Questi ultimi raccontano di un vento incredibile e della pessima visibilità per colpa delle nuvole.
decine e decine di sci, pochissime ciaspole.
Dopo aver mangiato i nostri panini sulle panche esterne del rifugio, al sole, lasciamo nella nostra cameretta la roba che non ci serve e partiamo per un giretto pomeridiano, destinazione il colle di Moncorvè (3294m), tra il Ciarforon e la Tresenta. (nella foto non si vede, è più a sinistra)
Io e Eli che saliamo verso il colle di Moncorvè (davanti a noi la Tresenta , 3609m). La traccia nella prima parte è ben battuta e si potrebbe camminare anche senza ciaspole.
lungo gli ampi pendii che salgono al colle di Moncorvè. Man mano che ci avviciniamo il vento aumenta, dalle creste e dal colle si alzano grandi quantità di neve, dubito che potremmo fermarci a oziare!
Il roccioso versante nord/est del Ciarforon spazzato dalle raffiche di vento.
Eli al colle di Moncorvè (3294m), il vento ci soffia in faccia i granelli di neve gelata, non c'è riparo.
Oltre il colle, verso sud est, non si vede quasi nulla a causa della neve alzata dal vento. Sotto di noi è Piemonte, il piccolo ghiacciaio di Ciamosseretto e più in basso ancora la valle dell'Orco.
Arriva anche Alberto, rimasto indietro a fare qualche foto.
Ci mettiamo il piumino e tutto quello che abbiamo per proteggerci dal vento in faccia, poi giù più in fretta possibile!!! (foto di Alberto)
(foto di Alberto)
La particolare calotta sommitale di ghiaccio del Ciarforon, spazzata dal vento
Autoscatto al Vittorio Emanuele, a destra il solito Ciarforon.
Ore 18e30, nell'attesa della cena tiro fuori il 200 mm e faccio un paio di foto con la luce più radente e calda. Il Ciarforon (3642m)
La becca di Monciair (3544m)
Dopo cena usciamo ancora ad ammirare il panorama con gli ultimi raggi di sole sulle vette.
Ultima foto, poi ci infiliamo in camera a sistemare lo zaino per domani, il grande giorno. Sveglia alle 4e40.
Notturno dalla finestrella della camera.
Ore 6e40, dopo un'ora che saliamo faccio la prima foto, c'è ancora la luna in cielo. Fortunatamente il vento è cessato durante la notte e non c'è una nuvola, condizioni perfette.
Ore 7e15, il sole illumina le vette più a ovest, noi continuiamo a salire all'ombra del Gran Paradiso.
Verso ovest compaiono il Monte Bianco, il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses
Verso nord il gran Nomenon e la Grivola
Su un ripido traverso ci fermiamo per togliere le ciaspole e mettere i ramponi. La traccia degli sci è troppo stretta per le nostre ciaspole e la neve non regge, continuiamo a sfondarla e scivolare verso valle. Brutta notizia, è ripartito il vento, freddissimo.
il cambio , ciaspole - ramponi. Io metto via la macchina fotografica, troppo vento , si riempie di neve. (foto di Alberto)
Io e Eli. (foto di Alberto). Notare il nevischio alzato dal vento forte. Io, notoriamente ho delle mani che si raffreddano subito, ogni 2 minuti mi devo fermare per sfregarle un pò, ma non sono l'unico, parecchi scialpinisti si fermano e fanno roteare le braccia per mandare un pò di sangue alle mani. Continuiamo a sprofondare nella neve, una volta 10, una volta 20 centimetri , facciamo davvero tanta fatica.
Fin quando abbiamo tenuto le ciaspole andavamo come gli scialpinisti, poi hanno cominciato a sorpassarci. Io e Eli siamo gli unici senza sci, un motivo ci sarà! (foto di Alberto)
Alle 11 raggiungiamo il "deposito sci" sotto la cima. Siamo sfiniti e congelati. Noi come tanti altri ci fermiamo qui, indossiamo tutto quello che c'è nello zaino e mangiamo del cioccolato duro come un sasso per il freddo. Alberto che è arrivato prima si toglie gli sci e sale verso la cima. Ripensandoci dopo a casa, avremmo potuto fare quei 4 minuti per arrivare vicino alla cima (per arrivare proprio alla madonnina conviene legarsi), ma in quel momento le mani gelate mi dicevano "scendi subito!" e io ho dato retta a loro. Ma si, tanto ci sono già stato nel 2003.
Eli nel vento gelido.
Autoscatto sotto la cima.
La cima, a sinistra la madonnina bianca, a destra Alberto nel cerchiolino rosso. Per raggiungere la madonnina bisogna fare un traversino su di una cengia rocciosa, ci sono anche degli spit per assicurarsi, ma bisogna essere legati.
Foto di Alberto dalla cima. Io e Eli siamo nel cerchio rosso.
Alberto in cima. (foto di un "passante")
Il Ciarforon dall'alto.
Scendiamo velocemente e man mano ci scaldiamo, anche perchè il vento diminuisce parecchio. In rosso la linea di salita.
A destra la becca di Moncorvè (3875m)
Ancora il Ciarforon dall'alto. Ben visibile il ghiaccio della calotta sommitale già ripulito dalla neve per colpa del forte vento.
A sinistra la Tresenta, in mezzo il Monviso e più a destra le Levanne, (dovrebbero essere) tra la valle dell'Orco e le valli di Lanzo Torinese.
Sempre più giù. Alberto ogni tanto ci aspetta ma poi lo mandiamo al rifugio, è inutile che scende a pezzetti con gli sci.
In basso a destra il Vittorio Emanuele, in alto il colle del Grand Etret e la punta Fourà (3411m)
Di nuovo a Pont. Credo proprio che torneremo questa estate, magari per salire la Tresenta..... vedremo.