Monte Amaro (2795m - vetta della Majella - Abruzzo) 8 e 9 Agosto 2014
aereisentieri
01s
Il monte Amaro, con i suoi 2795 metri è il punto più alto nel massiccio della Majella, oggi ci apprestiamo a salirlo partendo dalla località Fonte Romana (1240m), nei pressi del passo San Leonardo (1282m), lungo la strada che da Caramanico Terme va a Campo di Giove. Portiamo con noi viveri e acqua per due giorni, più l'attrezzatura per cucinare e dormire, infatti ci fermeremo per la notte nel bivacco Pelino, posto proprio sulla vetta della montagna. Chiaramente siamo nel parco della Majella.
02s
in rosso il primo giorno, da Fonte Romana alla cima e in più altri 6,5 chilometri e andare e tornare dalla cima Pomilio, in tutto 19,3 chilometri e dislivello +2040 e -508 metri.
In verde chiaro la discesa del secondo giorno, 13 chilometri, dislivello + 100 e - 1645 metri. Totale 32,3 chilometri e 2148 metri di dislivello positivo.
Qualche informazione sulla Majella:
"La Majella (o anche Maiella) è il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso, situato nell'Appennino centrale abruzzese al confine tra le province di Chieti, L'Aquila e Pescara e posto al centro dell'omonimo Parco nazionale della Majella. La cima più alta è il Monte Amaro, 2795 m s.l.m.. La Majella, in senso stretto, è costituita da un massiccio calcareo molto compatto, sulla cui sommità si trovano le cime principali del gruppo (Monte Amaro, 2792.873 m[1]; Monte Acquaviva, 2737 m; Monte Focalone, 2676 m; Monte Rotondo, 2656 m; Monte Macellaro, 2646 m; Pesco Falcone, 2546 m; Cima delle Murelle, 2598 m) e vasti altopiani a quote elevate (fino a 2500 m). I suoi fianchi sono solcati da ripidi valloni, scavati da fiumi come l'Orfento, il Foro o altri. Intorno ad esso, i gruppi del Monte Morrone, del Monte Porrara e dei Monti Pizzi. I primi due sono divisi dal massiccio dalle valli dell'Orta e dell'Aventino; la zona dei Monti Pizzi, invece, è collegata alla Maiella dai cosiddetti Altipiani Maggiori d'Abruzzo, pianori calcarei sui 1250 m di altitudine. Sono presenti anche dei nevai. Da più di un secolo e mezzo, la geologia dell'area della Montagna della Majella è stata studiata da numerosi studiosi italiani ed esteri. Soprattutto per la ricostruzione delle sequenze sedimentarie carbonatiche, la Majella è conosciuta per un motivo particolare: si tratta di una delle poche località dove un margine depositionale di una piattaforma carbonatica può essere osservata nella sua completezza in affioramento. L'area è stata recentemente soggetto di studio in un progetto scientifico internazionale di grande estensione, la TaskForceMajella."
03s
infastiditi da parecchi tafani ci incamminiamo nella faggeta che ricopre la base della montagna, più in alto lascerà il posto ai pascoli. Il sentiero è ben segnato, molto meglio che sul Gran Sasso... e non lo avrei mai detto!
04s
Quasi tutta la salita è nella prima parte del percorso, per raggiungere la Forchetta a Majella, oltre il sentiero sale molto dolcemente fino in vetta, alcuni tratti sono anche in discesa.
05s
la giornata è davvero splendida, per ora in cielo nemmeno una nuvoletta
06s
usciamo dalla faggeta
07s
verso la forchetta
08s
la salita è piuttosto faticosa a causa del fondo, terra e ghiaia sdrucciolevole che rallentano il cammino
09s
dalla forchetta si traversa in piano un pendio e poi ci si infila in una valletta che collega il fondo di Femmina Morta con la spettacolare valle di Femmina Morta
10s
ma è ora di pranzo! Si mangia!!
11s 12s
nonostante il posto sia arido e brullo, ci sono tantissimi fiori
13s
stiamo per accedere al vallone di Femmina Morta, in fondo si vede già la vetta del monte Amaro con il piccolo punto rosso del bivacco Pelino
14s
davanti a noi il vallone, la foto non rende le dimensioni del posto. Il sentiero non passa nella valle ma sale subito a destra verso la grotta Canosa.
15s
16s 17s
tra i fiori gialli
18s
saliamo a visitare la grotta Canosa
19s 20s
21s
quassù, solo fiorellini particolari
22s
Sembra di camminare sulla luna.... o se non altro in nord africa o medio oriente! Sullo sfondo il monte Acquaviva, una delle cime più alte del massiccio.
23s
Alle 16 raggiungiamo il bivacco Pelino e la cima del monte Amaro.
24s
a destra si può notare il grande vallone glaciale di Femminamorta, in rosso l'itinerario di salita
25s
verso nord/est altre importanti cime del gruppo, in basso il rifugio Manzini, non gestito, offre un riparo molto spartano come il bivacco Pelino. I pontoni sono dei colli, delle selle, il primo da qui non si vede. La valle cannella è un altro itinerario per salire al monte Amaro, probabilmente anche più bello di quello fatto da noi. Sicuramente più lungo visto che si parte da da Fara S.Martino a 450 metri di quota! Nella prima parte della salita si passa in uno spettacolare canyon largo pochi metri, poi si arriva ai ruderi di un monastero, seguendo infine la valle di Macchia Lunga si arriva alla valle Cannella e al Manzini. Vi segnalo un paio di link dove farsi un'idea di quel percorso, cliccate
QUI oppure QUI. Una curiosità, a Fara c'è un certo fiume Verde, acqua in quantità e molto pulita, grazie a lui in paese si sono sviluppati diversi pastifici, tra cui la De Cecco e la Delverde
26s
visto che è presto andiamo un pò avanti, fino alla cima Pomilio
27s 28s
a sinistra scende il lungo e selvaggio vallone del fiume Orfento, ieri abbiamo fatto un'escursione nella sua parte bassa (clicca QUI)
29s
Il monte Amaro dalla cima Pomilio
30s
31s
mentre torniamo verso il bivacco il cielo si copre e in un attimo camminiamo nella nebbia spazzata da un vento teso e davvero gelido.
32s
ed eccovi l'interno del bivacco Pelino, una decina di posti letto su delle assi in legno (meglio dormire sul duro, giusto?!), noi comunque ci siamo portati i nostri comodi materassini da 5 centimetri. Oltre a noi c'è Giacomino, un signore di Lanciano che stà facendo la "tirreno adriatico" a piedi sulle montagne, da Gaeta a Ortona, ancora un paio di giorni e raggiungerà l'adriatico. In tutto ci metterà una decina di giorni, pensavo di più!
33s
dopo cena la nebbia si dissolve, usciamo a fare qualche foto nel vento gelido (lui è rimasto!), in questa si vede Pescara
34s
quello laggiù è Campo di Giove
35s
e questo è il bivacco al chiar di luna
36s
ma si può patire tutto sto freddo ad agosto??!!
37s
La fredda notte è passata in modo un pò movimentato. Ad un certo punto nel cuore della notte vengo svegliato dalla porta del bivacco che si spalanca, entrano 3 o 4 persone e facendo un baccano infernale cominciano a preparare il loro giaciglio per dormire. Dopo un pò di tempo, che non sò quantificare, stessa scena, stesso baccano e altre tre persone. Poi basta fortunatamente, anche perchè ne fossero arrvati altri avrebbero dovuto accomodarsi sul pavimento. Insomma, abbiamo scoperto che da queste parti è di moda salire in cima quando c'è la luna piena. Mi viene solo un pensiero però, dovesse arrivare la nebbia non vorrei essere nei loro panni, già non ci si orienterebbe di giorno tra queste lande desertiche, al buio..... Nella foto l'alba sul mare adriatico, a destra del monte Acquaviva
38s 39s 40s
41s 42s
Arriva il sole anche sul Gran Sasso, fotografato con il 200mm
43s
foto ricordo al bivacco Pelino. Giacomino è partito, i sette arrivati nella notte sono ripartiti all'alba per scendere (ma che fretta hanno?), il bivacco è tutto nostro. Facciamo colazione con calma e raduniamo le nostre cose. Non abbiamo fretta, il programma per oggi è di tornare a valle, passare a Caramanico per bere un'altra volta l'ottima birra locale e poi infilarsi in autostrada, direzione nord.
44s
in discesa invece di stare a sinistra del vallone di Femmina Morta, percorriamo la dorsale alla sua destra, quella oltre cui ci sono i ripidi pendii che scendono verso il passo di San Leonardo
45s
continuiamo lungo la dorsale con a sinistra il vallone di Femmina Morta e a destra ripidi pendii di sfasciumi
46s 47s
Ho visto più stelle alpine qui in due ore di cammino che in dieci anni sulle alpi.
48s 49s 50s
51s
Ora si scende davvero, lasciamo gli altopiani e i valloni della Majella. In centro il passo di San Leonardo, ci passammo un paio di anni fa in bici (clicca QUI)
52s
Discesa finita, se volete vedere qualche immagine video dei due giorni, cliccate QUI