Terminata la settimana di trekking sull'alta Via dei Parchi, ci siamo spostati nel basso piemonte per fare un altro piccolo giro, quello del Marguareis - Mongioie, le due montagne più alte nel parco naturale del Marguareis. Nella foto potete vedere il punto di partenza, il rifugio Pian Delle Gorre (1032m). Da qui abbiamo camminato 4 giorni per percorrere l'anello, a cui abbiamo inserito delle varianti per salire alla vetta delle due montagne.
qui potete vedere dove si posiziona il percorso, in provincia di Cuneo con un piccolo sforamento in territorio francese
Ed ecco il giro un pò più da vicino. Come dicevo, abbiamo camminato 4 giorni, la tappa Pian delle Gorre - Rifugio Garelli si può unire tranquillamente alla successiva, Garelli - Mondovì. In tutto abbiamo percorso 65 chilometri con 4600 metri di dislivello positivo. Ma veniamo alle tappe una per una.
Dal pian delle Gorre, in fondo alla valle Pesio, ci si incammina lungo la strada sterrata in salita seguendo le indicazioni per il rifugio Garelli, ma dopo 10 minuti si lascia il sentiero che sale diretto alla meta per svoltare a sinistra dove c'è un cartello che indica il gias Madonna (in questa zona gli alpeggi vengono chiamati gias). Sempre nel bosco si sale e ci si infila nel selvaggio vallone di Serpentera, nella foto una vista verso nord dal pian del Creus (1290m)
In giallo la prima tappa, 13,6 chilometri +1360 di dislivello positivo
la baite del Gias Madonna con dietro la pareti della punta Bartivolera.
Dopo il Gais Madonna si attraversa una valletta, poi ci si infila nerl bosco e si passa sotto delle paretine, poi di nuovo una valletta umida, il percorso è molto vario. Nella foto si vede anche la cima Cars, salita ieri dalla valle Ellero
Giunti alla Croce di Sestrera si apre il panorama verso sud e compare la lunga bastionata del gruppo Scarason - Marguareis. Peccato per la foschia e per l'ombra che nasconde il canalone dei Genovesi, salito quasi 10 anni fà insieme a Ricky , cliccate QUI per ammirare quello spettacolare scivolo che si insinua nella parete.(linea gialla)
Gias Soprano di Sestrera, 15 minuti prima del rifugio Garelli.
Strano è?! Questo è il rifugio Garelli, io lo trovo bello, oltretutto è anche molto moderno e ecocompatibile, pensate che ha anche un suo depuratore formato da una serie di bacini ricoperti di terreno e vegetazioni specifica, a cascata filtrano e depurano gli scarichi
e queste sono le due galline d'assalto del rifugio, vogliono quello che stai mangiando, se non lo consegni con le buone.... se lo prendono con le cattive!
nel nebbione lasciamo il Garelli per proseguire verso il rifugio Mondovì. Meno male che il sentiero è ben marcato, altrimenti c'è da perdersi
Alla porta Sestrera (2228m), verso la valle Ellero c'è un pò meno nebbia.
Dalla porta Sestrera si scende per una valletta e si giunge davanti a una grande conca (foto), qui dovrebbe esserci il lago Biecai ma in estate è quasi sempre asciutto. Si prosegue a sinistra della conca per salire leggermente alla porta Biecai (1998m)
Dalla porta Sestrera si discende un ripido pendio con una serie di tornantini, poi si tiene il versante destro della valle, quasi in piano si passa sotto alle rocche Biecai e poi si scende leggermente al rifugio Mondovì
Il rifugio Mondovì-Havis de Giorgio (1761m), anche questo ristrutturato di recente, gli interni sono molto belli e funzionali. Abbiamo anche fatto la doccia calda gratis!! Come stare in un alberghetto.
dopo cena usciamo a fare due passi, la nebbia come al solito è tutta sparita e il cielo è sereno, sta anche per spuntare la luna da dietro la cima delle Masche. Ieri hanno visto un lupo a 100 metri dal rifugio
Giorno 2. Partiamo presto, verso le 6e40 siamo già in cammino, non perchè la tappa sia lunghissima, ma perchè abbiamo intenzione di attaccarci anche la salita al monte Mongioie e vorremmo arrivarci prima che la nebbia pomeridiano avvolga tutto.
Tappa due, dal Mondovì al Mongioie passando per la cima del Mongioie. !5,2 chilometri e 1250 metri di dislivello positivo, 1420 metri quello negativo.
Alle nostre spalle mentre saliamo verso il colle della Brignola, molto bella quella cima delle Saline, non è nemmeno molto difficile da salire. In zona ci sono diversi toponimi che ricordano il sale e le acciughe, questo perchè da queste parti passavano alcune "vie del sale", percorsi che venivano utilizzati dai mercanti per portare i prodotti dal mare verso le pianure piemontesi
Giunti al colle Brignola, vista verso nord/est. In alto a sinistra il monte Seirasso (2436m)
ci portiamo verso il bocchino della Brignola, da li dovrebbe già vedersi il monte Mongioie
5 minuti oltre il bocchino della Brignola compare la bella piramide del Mongioie. La via di salita semplice passa per il bocchino dell'Aseo.
il lago Raschera (2109m) con sullo sfondo la cima della Brignola
Dal bocchino ci mancano 335 metri di dislivello per raggiungere la cima. Si sale per un pendio piuttosto ripido, in parte su sfasciumi piuttosto scomodi.
raggiunta la cresta sommitale, altri 4 minuti e siamo in cima
Autoscatto in cima al Mongioie! Attenzione a non confondere il Mongioie con il Mongioia!!
In basso il primo colle da dove siamo passati stamattina, in alto il Monviso
in discesa verso il bocchino dell'Aseo
Ormai non manca molto al rifugio Mongioie
Il rifugio Mongioie (SITO) posto a 1550 metri, solo 300 sopra al paesino di Vionzene in alta valle Tanaro. Arriviamo abbastanza presto e troviamo decine e decine di persone che mangiano o sostano sotto delle coperture poste all'asterno del rifugio, pensavo quasi ci fosse una qualche festa ma scopriamo poi che è normale quel grande afflusso di persone per il pranzo.
Una zoommata sulla bastionata sud del Mongioie, meta di tanti arrampicatori attirati dalla bellezza della roccia. Nel pomeriggio ci facciamo una doccia, poi dormicchiamo un pò e per l'ora di cena al rifugio rimangono solo una decina di persone. Altra atmosferfa rispetto al primo pomeriggio!
Il terzo giorno ripartiamo verso le 8. Destinazione il rifugio Don Barbera.
nel fondovalle una stretta gola dove scorre il torrente Negrone
La terza tappa, 17,4 chilometri e 1520 metri di dislivello positivo, salita al Marguareis compresa.
Dal Mongioie procediamo con brevi su e giù fino alla colla di Carnino, scendiamo decisi verso Carnino Inferiore e da quest'ultimo saliamo al borgo di Carnino Superiore dove riparte il sentiero che percorre la vallata verso il Don Barbera
In alto la cima degli Arpetti (2415m)
Oltrepassata la Gola della Chiusetta (1811m), si apre un pianoro circondato da pascoli e pendii carsici, in alto a destra si intravede già la cima più alta della zona, la punta Marguareis. Noi proseguiamo dritti verso il rifugio Don Barbera, ormai non manca molto
la particolare vallata che termina al colle dei Signori, poco prima c'è il rifugio. Grandi placche di rocce calcaree spuntano qua e la dal terreno.
Il vecchio e il nuovo rifugio Don Barbera
Il nuovo e moderno rifugio Don Barbera, posto a pochi metri dal colle dei Signori praticamente si trova all'incrocio tra Piemonte, Francia e Liguria, sulla via Marenca e su quella del Sale.
A differenza dei giorni scorsi, oggi le cime non si sono ricoperte di nebbia e nuvole, forse perchè siamo sul versante sud..... in ogni caso, dopo aver mangiato, preso posto nel rifugio e oziato un pochetto, alle 15e30 circa partiamo per salire al Marguareis. Dal rifugio ci vuole circa un'ora e mezza, il dislivello è poco meno di 600 metri.
l'ambiente è davvero particolare, ricorda molto certe montagne del lecchese o i campi solcati sul Sasso Malascarpa
Al passo della Gaina (2357m) ci sono due possibilità: salire lungo il crinale (EE) o scendere leggermente a destra e poi risalire il valloncello (E) verso la cima. Noi percorriamo la cresta in salita e poi il sentiero più semplice in discesa.
lungo le semplici roccette del crinale
nel tratto prima della cima si trovano tantissime stelle alpine, addirittura a mazzetti!
una panoramica salendo verso la cima Marguareis, versante sud
Il crinale percorso verso la cima
la vetta del Marguareis
lo spaventoso baratro della parete nord
allungando il braccio oltre il bordo.... pensare che da qui sotto viene su il Canale dei Genovesi
ecco perchè oggi non ci sono le solite nubi..... sono tutte a nord!!
torniamo verso il passo della Gaina lungo il sentiero normale.
mucche al colle dei signori
In rosso la quarta e ultima tappa, dal rifugio Don Barbera al pian delle Gorre, 19,4 chilometri, 470 metri di dislivello positivo e 1470 di negativo.
Dal rifugio entriamo in Francia e ci incamminiamo verso nord/ovest in direzione del colle Scarason.
Dopo 20 minuti scendiamo su di una strada sterrata (la Monèsi - colle di Tenda) e la seguiamo fino al "pian Ambrogi"
Dal pian Ambrogi si segue ancora per il passo Scarason lungo una pista nei pascoli, poi si lascia quella direzione per svoltare a ovest verso il colle Malaberga e la capanna Morgantini
colle di Malaberga (2219m)
la capanna Morgantini, da qui inizia una lunga discesa verso il Gias Ortica
Nei pressi del passo del Duca, la vista si apre sulle pareti nord di Marguareis e Scarason, sempre nella foschia....
un attimo di pausa al gias degli Arpi
un comodo e quasi piano sentiero nel bosco ci conduce alla cascata del Salto, dove troviamo la larga sterrata che scende al .....
Nella foto potete vedere il punto di partenza, il rifugio Pian Delle Gorre (1032m). Da qui abbiamo camminato 4 giorni per percorrere l'anello, a cui abbiamo inserito delle varianti per salire alla vetta delle due montagne.