Visto che da sabato pomeriggio arriverà il brutto tempo e si protrarrà fino a domenica sera, approfitto del fatto di essere a casa venerdì pomeriggio e insieme a Bore ci facciamo un giretto con pernottamento al rifugio non gestito "baita Pesciola" , in alta val d'Arigna, nelle orobie valtellinesi. Si passa Sondrio e si prosegue fino a Ponte in Valtellina, in località Casacce si seguono le indicazioni per Arigna. Giunti ad Arigna si prosegue lungo una strada sterrata che si inoltra nella valle e si parcheggia nei pressi della centrale idroelettrica. Chiaramente prima siamo passati a ritirare le chiavi della baita, su questo sito trovate tutte le informazioni: rifugio Pesciola
cartelli all'ninizio del percorso. Questa volta mi sono dimenticato il gps, perciò non ho la traccia del percorso.
per la prima mezzora si sale lungo una strada un pò di cemento e un pò sterrata, piuttosto ripida e nel bosco, poi si sbuca in una zona più pianeggiante di pascoli, costellata di baite, dovrebbe essere la località Forni a circa 1300 metri.
Da qui si apre un'ampia visuale sulla rocciosa testata della valle, da cui spiccano le cime del Druet (2913m), quella del pizzo Coca (3050m) e del suo Dente (2924m). Peccato per la foschia e per questo cielo schifoso.
Dai Forni saliamo sempre su sterrata fino alle baite Campèi, qui ci infilamo di nuovo nel bosco rado seguendo un sentierino e dei cartellini in legno che indicano la baita.
Ci siamo, dopo circa due ore dalla macchina siamo alla baita Pesciola, sono le 18e15.
Per me terza volta quassù, ma prima con pernottamento. La prima nel giugno del 2009 con Eli, cliccate QUI, la secondo con la neve nel febbraio del 2013, quella volta siamo saliti verso il pizzo Faila, nella foto quelle punte tra me e la capanna, cliccate QUI. Dimenticavo, la capanna è a quota 2004 metri.
L'interno della baita è davvero bello e dotato di ogni confort .... per i parametri di una baita chiaramente, la jacuzzi non c'è. Accendiamo subito la stufa che fa freschino e Bore si mette ai fornelli, questa volta cucina lui.
Anche la cucina è perfetta, non manca nulla! Ecco Bore all'opera, in primo piano la pentola dove sta sbollentando i pomodori per fare il sugo, dietro un'altra dove si sta cuocendo una ratatouille di verdure del suo orto.
Aperitivo con vino valtellinese, un casera locale e una ciambella di pane di segale.
Dopo la pasta, le verdure., poi torta del supermarket e amaro in dotazione nel rifugio.
Giorno due, meteo abbastanza pessimo. Scendiamo verso le baite Campèi e poi andiamo verso quelle di Pradaccio, l'idea è di salire al bivacco Resnati, proprio sotto il Dente di Coca
Cavalli al pascolo, dietro le baite Michelini (1500m)
il sentiero entra nella valle in piano, poi sale, il bivacco è nel cerchiolino rosso
Eccolo lassù, fortuna che è bello colorato!
Il bivacco Resnati (1920 metri)
Purtroppo si è messo a piovere, ci ripariamo all'interno e mangiamo qualche cosa, ci copriamo e aspettiamo un pochino per vedere se spiove
la "bella" vista dal bivacco verso il fondovalle
Autoscatto prima di scendere
fortunatamente smette subito di piovere, scatto una panoramica che rende meglio la grandiosità del posto
esce anche qualche raggio di sole!
ma il sole non durerà a lungo, in questa foto Bore scendendo, di nuovo alle baite Michelini. Chissà, prima o poi bisognerà tornare in questo posto, per andare dal bivacco Resnati al bivacco Corti, ben 580 metri più in alto, nei pressi della vedretta del Lupo, unoi degli ultimi rimasugli di ghiacciai orobici, 150 metri sotto il passo di Coca. Prima o poi...