Nel fine settimana appena trascorso siamo tornati per l'ennesima volta in appennino con la bici, ci siamo fatti un bel giretto di due giorni tra l'appennino modenese/reggiano, la Garfagnana e le alpi Apuane. Punto di partenza il paesino di Cerrèdolo (300m circa), alla confluenza tra il torrente Dragone e il fiume Secchia, una ventina di chilometri a sud di Sassuolo. Nella foto il mercato, noi abbiamo lasciato la macchina prioprio nei pressi.
la consueta immagine con l'itinerario a "grandi linee", in giallo il sabato e in rosso la domenica
e qui l'immagine un pochino più dettagliata. Il primo giorno (giallo) abbiamo fatto 90 chilometri con un dislivello positivo di oltre 2550 metri; Cerrèdolo - Sologno, lungo il Secchia - Ligonchio - passo Pradarena - Sillano - Piazza al Serchio - lago Gramolazzo - colle - lago di Vagli Il secondo giorno (rosso), 90,5 chilometri e 2300 metri di dislivello, partendo dal lago di Vagli - Pòggio - Castelnuovo in Garfagnana - passo delle Radici - Frassinoro - Montefortino - Cerrèdolo.
La prima parte del percorso non è niente di che, tra le basse colline coltivate, costeggiando il largo greto del Secchia, ogni tanto scorgiamo qualche capriolo che pascola ai bordi delle macchie boscose. Ne scorgiamo anche uno bello e morto a bordo strada, nei pressi di una macchina che ha lasciato sull'asfalto mezzo chilo di gomma spalmata durante la frenata.
il Secchia, nell'autunno scorso abbiamo fatto un giretto, a piedi, alle sue sorgenti. Clicca QUI
Ancora il Secchia, qui nei pressi di Poiano, a destra i Gessi Triassici, cliccate QUI se siete interessati all'area del parco dei Gessi. Cliccate invece QUI se siete interessati alla nostra salita al monte Ventasso.
Dopo Poiano lasciamo il Secchia e inizia la salita vera, belle rampette tra i prati e i boschi, sono le 10e30 ma si cola già dal caldo!
lungo la strada verso Ligonchio, paesini come quello in basso (così un pò in tutto l'appennino), 4 case e una chiesetta
Questo è il piccolo invaso artificiale di Ligonchio (949m), l'edificio giallo è quello della centrale idroelettrica a cui questo laghetto è collegato. Appena giunti a Ligonchio notiamo un pò di movimento, polizia, protezione civile agli incroci, vediamo che l'intendo dell'edificio della centrale è tutto pieno di tavole apparecchiate. Chiedendo in giro veniamo a sapere che stanno arrivando qui a Ligonchio per pranzare, tutti gli equipaggi di una manifestazione di auto d'epoca, la Modena Cento Ore Classic, ci consigliano anche di stare attenti, scendono proprio dal passo dove noi ci staimo dirigendo, il Pradarena (1579m), e non è che vadano proprio piano.... nonostante questa sia solo una tappa di trasferimento. Poco dopo infatti siamo costretti ad accostare perchè arrivano un paio di rombanti Porche, ma ripartiamo subito, le auto arrivano molto scaglionate. Dimenticavo, questo inverno siamo già stati qui a Ligonchio, per un bel giro con le ciaspole sul monte più alto della Toscana, il Prado
Appena fuori Ligonchio, a questo bivio la strada si impenna improvvisamente al 10%, non ci resta che soffrire.... intanto scendono a gruppetti le auto storiche
Poco dopo il bivio della foto precedente, un poliziotto su una delle moto di scorta alla manifestazione, scendendo si ferma di fianco a noi e con evidente agitazione ci chiede se uno di noi due è medico.... mi verrebbe da dire che oggi è il suo giorno fortunato, ma forse non è il caso. Ci accenna che qualche chilometro a monte una delle macchine d'epoca è uscita di strada e il pilota perde sangue dalla bocca, Eli che è anestesita rianimatrice non perde tempo, molla la bici di fianco alla strada e sale in moto, un attimo dopo sono li da solo, nel nulla, sotto il sole cocente delle 12e47. Parcheggio le due bici sotto una pianta, mi ci metto anche io e tiro fuori i panini per il pranzo.
14 minuti dopo passa la prima ambulanza.....
dopo altri 10 minuti passa anche l'elicottero del 118......
poi tocca ad una Campagnola dei Vigili del Fuoco, seguita (43 minuti dopo la partenza in moto di Eli) dal primo dei camion dei Vigili del Fuoco. Tutti questi indizi mi fanno dedurre che forse la cosa è grossa.
intanto le auto, una o due alla volta, continuano a scendere
50 minuti dopo la sua partenza, torna Eli accompagnata da un'auto della Polizia. Possiamo ripartire. Mi racconta che l'auto è uscita dritta dritta ad un tornante ed è finita giù da una scarpata nel bosco, si è fermata contro delle piante che l'hanno bloccata. Non è il caso di raccontare particolari, vi rimando alla cronaca, cliccate QUI
Ci fermiamo nuovamente poco più su, a Ospitaletto, Eli mangia qualche cosa (con il poco appetito che le è rimasto) e si sciacqua ad una fontanella dalla terra e dalle piante che le sono arrivate addosso quando l'elicottero ronzava sopra l'incidente.
Ripartiamo e dopo un paio di chilometri passiamo dal tornate dell'incidente, aspettano la gru dei Vigili del Fuoco per recuperare la macchina, aspettano anche il magistrato
Ultimi tornanti verso il passo
Al passo di Pradarena (1579m), oltre entriamo in Toscana, provincia di Lucca.
Uno scorcio verso le alpi Apuane, durante i 18 chilometri di discesa che ci portano a Piazza al Serchio (536m). Non si riescono a fare molte foto, si scende quasi sempre circondati dal bosco
Tra le poche case di Piazza al Serchio, siamo in Garfagnana. Imboccata la strada del fondovalle verso destra, la percorriamo per qualche chilometro, fino al bivio per il lago di Gramolazzo.
3 o 4 chilometri e raggiungiamo Nicciano, dietro si staglia il Pisanino, la cima più alta delle Apuane, più a destra si scorge anche il pizzo Uccello con la sua famosissima (tra gli arrampicatori) parete nord, con i suoi 800 metri di verticalità non ha molto da invidiare a tante pareti dolomitiche
il lago artificiale di Gramolazzo, lo costeggiamo e ci infiliamo nella stretta valle che porta alle cave di marmo dell'Acqua Bianca, passiamo il paesino di Gorfigliano e poi attacchiamo una salitella di 3 chilometri (la linea gialla nella foto) che ci farà guadagnare circa 300 metri di quota, perciò alla pendenza media del 10 per 100, ma vi assicuro che c'è stato qualche tratto almeno al 15!!
notare la pendenza spaccagambe...... come se non avessimo già fatto altri 1600 metri di salita, prima di questa.....
oltre il passetto scendiamo per due chilometri e arriviamo a Vagli di Sopra, laggiù.... in riva al lago, c'è Vagli di Sotto, il campeggio è li.
Altri 2,5 chilometri di discesa da Vagli di Sopra e ci troviamo davanti questo bellissimo posto, Vagli di Sotto
Il campeggio è un pò fuori dal mondo, anche Vagli di Sotto lo è..... ma il campeggio ancora di più! Non si può certo dire che non sia tranquillo, oltre ai gestori e noi c'è una coppia di anziani tedeschi. Montaggio tenda, doccia e poi via verso il paese, questa sera niente fornelletto... si mangia fuori! Per raggiungere il paese c'è una strada più corta di quella asfaltata, ma è un pò dissestata, si può fare in bici o a piedi, ma con una macchina normale no, comunque ci vogliono circa 20 minuti..... a piedi.
Ore 20e30, quasi in paese
Altro scorcio serale, in mezzo il monte Sumbra (1765m)
dopo cena facciamo quattro passi in paese, molto ben tenuto, ma poi filiamo verso il campeggio..... dobbiamo riposare che domani ci aspetta una bella salitona!!!
Giorno 2, dal campeggio andiamo in paese per la via più corta (ora che la sappiamo....), poi costeggiamo tutto il lago verso la diga e verso la valle del Serchio. Dimenticavo!! Una particolarità di questo lago è il suo paese sommerso, si chiamava Fabbriche di Careggine ed era una frazione dell'attuale paesino di Careggine, è stato abbandonato per lasciar posto al lago artificiale. Il lago è stato svuotato diverse volte dalla sua creazione (1946), per lavori di manutenzione della diga, circa ogni dieci anni, nel 1958, 1974, 1983, 1984 e infine nel 2004. L'ultima volta sono arrivate televisioni da tutto il mondo per assistere alla ricomparsa del famoso paesino. Non perdetevi questo video con le immagini del 1983, cliccate QUI , o questo dell'Istituto Luce, o questo dell'Enel
la diga del lago di Vagli
Raggiunto Pòggio, nel fondovalle, scendiamo fino a Castelnuovo di Garfagnana, grosso paesotto dove parte la strada che scavalca l'appennino e scende a Modena. Facciamo rifornimento di cibo e si parte, 30 chilometri di salita.
Passo delle Radici, è il nostro....
Nella foto, alcuni bei lampioni di Pieve Fosciana, con dietro le panie Secca e Della Croce, ci stiamo lasciando alle spalle le Apuane
In vista di Castiglione di Garfagnana
sulla sinistra il paese di Castiglione Garfagnana con la sua cinta muraria, sullo sfondo tutte le Apuane, dalla Pania Secca a sinistra fino al Pisanino a destra, altre cime sono nascoste dal boscoso monte Umbriano (1229m) nel mezzo
una curiosità....
Il paesello di Corfino con sopra la Pania di Corfino (1602m), tutta un'area protetta regionale.
Ogni volta mi sorprendo nel vedere quanto sono immensi questi boschi appenninici
Alle 14e30 raggiungiamo il passo delle Radici (1529m)
foto ricordo al passo
Certo che, anche sul versante Modenese non mancano di certo i boschi! Ora ci aspetta una discesa, quasi continua, di circa 40 chilometri. Dobbiamo passare dai 1529 metri del passo ai circa 300 di Cerrèdolo.
giù tra le fresche faggete
che qui sono anche una bella risorsa
Dal passo scendiamo ad un bivio a 1350 metri, a quel punto svoltiamo a sinistra verso Montefiorino. Dopo il paese di Piandelagotti ci sono due alternative, o scendere lungo la strada principale nel fondovalle, oppure prenderne una che rimane più alta e passa per Frassinoro. Noi optiamo per la seconda possibilità, la strada è più panoramica e meno trafficata, a Frassinoro ci beviamo una bella birra e poi scendiamo in picchiata a Montefiorino.
Montefiorino (797m)
oltrepassato Montefiorino l'ambiente non è più quello di montagna, siamo passati alla collina coltivata, ancora 7 o 8 chilometri e il giro termina dove è iniziato, a Cerrèdolo.