Perpignan - Tolosa, dal mediterraneo all'atlantico lungo la catena montuosa dei pirenei che divide la Spagna dalla Francia. Questo è il percorso approssimativo del mio cicloviaggetto di questo agosto in compagnia di Eli. A dire la verità siamo partiti a pedalare la mattina del 29 luglio, ore 10 circa, da Perpignan. L'arrivo a Tolosa è stato il 13 agosto dopo 1410 chilometri e 17700 metri di dislivello positivo. Media 90 chilometri al giorno e 1100 metri di dislivello. Ora vi racconto un pò i posti che abbiamo traversato e quello che abbiamo visto...
Le Castillet, un piccolo castello cinto da mura proprio nel centro di Perpignan. Qui ci facciamo la prima foto del viaggio che sta per partire, ci aspetta la traversata di tutti i pirenei ma per adesso puntiamo al mare, la nostra idea principale è fare da mare a mare, se poi avremo ancora tempo e forze per tornare un pò verso sud... meglio.
Sulla bella spiaggia di Argelès sur mer, Cote Vermeille. Quello che si vede all'orizzonte è il Cap Cerbère, l'inizio (o la fine) dei Pirenei, oltre è Spagna.
Nonostante siamo nel mediterraneo , ed è luglio, l'acqua è piuttosto fredda!! Ma è un rito e speriamo di fare lo stesso tra un pò di giorni a San Sebastian, come prevede il nostro percorso.
Ci siamo lasciati il mare alle spalle e lentamente ci avviciniamo alle prime alture circondati da vigneti e frutteti.
Amèlie les bains, 240 metri s.m., bel paesello molto turistico, già circondato dalle montagne nonostante la bassa quota, a pochi chilometri ci sono già cime di circa 2700 metri.
Provviste per la cena... Il nostro primo giorno termina nel prossimo paesello, Arles sur Tèch, dopo 75 chilometri e 350 metri di dislivello.
Giorno 2. Lasciamo Arles sur Tèch e inizia subito la salita, la nostra prima meta di oggi è il Coll d'Ares, (1513m) attraverso cui entreremo in Spagna!
Visitiamo il tipico paesello di Prats de Mollo (575m), è l'ultimo posto dove possiamo fare compere per il pranzo, poi salita e solo salita fino al passo.
Ce l'abbiamo fatta, il primo passo è andato! Il tempo è abbastanza schifoso, nuvole e nebbia fino al passo, fortuna che non piove!!
Pranziamo al coll d'Ares e poi giù... verso Camprodon, nei pirenei Catalani.
Cerveza San Miguel ! Siamo davvero in Spagna!
Camprodon, sul rio Ter.
Ripoll, il monastero di Santa Maria (879 d.C. ) sede di una delle biblioteche più famose di Spagna.
Ribes de Freser (912m), qui termina in un bel campeggio panoramico il nostro secondo giorno. 100 km e 1450 metri di dislivello.
Ore 11e30 del terzo giorno. Dopo 23 chilometri e 900 metri (dislivello) di salita e raggiungiamo la collada de Toses. Oltre è tutta discesa fino a Puigcerdà, paesotto in Girona. Si trova nel fondo di una larghissima valle a più di 1200 metri di quota, circondato da monti tra i 2000 e i 3000 dove ci sono parecchi impianti sciistici.
La lunga discesa che ci porterà a Puigcerdà.
Nella vallata del rio El Segre, siamo a 1200 metri e piano piano scendiamo fino ai 700 della cittadina di La Seu d'Urgell.
Da quando siamo entrati in Spagna abbiamo notato una cosa, è pieno di case nuove. in questa zona poi, non sono qua e là, ci sono interi piccoli paesi in cui non c'è una casa "vecchia", sembrano villaggi turistici, tra l'altro quasi del tutto disabitati. Sarà speculazione edilizia??
El Segre
La cittadina di La Seu de Urgell, all'orizzonte le vette della Serra de Cadì (2600m). Siamo a circa 15 chilometri da Andorra, ma non ci andiamo perchè abbiamo letto che è prevalentemente un centro commerciale, grazie a vantaggi economici.
Poco prima di arrivare al campeggio, nei pressi di La Seu, troviamo una strada sbarrata a causa di una festicciola con canti e balli tipici. Anche il terzo giorno è finito. 110 km e 1100 m di dislivello
Anche il quarto giorno inizia con una bella salita, la cui prima parte (5/6 km) davvero ripida. Stiamo salendo verso il coll del Cantò a 1725 metri.
Anche il quarto giorno inizia con una bella salita, la cui prima parte (5/6 km) davvero ripida. Stiamo salendo verso il coll del Cantò a 1725 metri.
La roccia da queste parti è molto friabile e ha un colore davvero particolare!
Il paese di Sort (600 m circa) è attraversato dal torrente Noguera Pallaresa, appassionati di sport acquatici come rafting e canoa vengono qui da tutta la Spagna per le caratteristiche di questo corso d'acqua.
Rafting sulla Noguera Pallaresa. Noi risaliamo la vallata per circa 35 chilometi prima di fermarci in campeggio nei pressi del lago Torrassa, nel paesello di Esterri d'Aneu (857m)
Pausa all'ombra. Mediamente non si muore di caldo in questi giorni, però in alcuni momenti o in vallate un pò chiuse il caldo diventa abbastanza fastidioso.
Il pantà de la Torrassa. Poco oltre termina il quarto giorno. 82 km, 1400 metri di dislivello
Stasera piove perciò cena all'interno della tenda.
Quinto giorno. La solita salitona mattutina, da 870 m di Esterri d'Aneu a 2072m del port de la Bonaigua. Comunque abbastanza pedalabile. Poco sole e temperatura bassina.
Uno sguardo verso valle, ma la salita è ancora lunga.
Per ora il punto più alto raggiunto! Però poteva capitarci una giornata migliore!! Ci cambiamo in fretta, siamo fradici di sudore.... ma qui a star fermi si gela. Poi giù, verso Vielha con pantaloni lunghi, giacca a vento, guanti lunghi.
Panorama al port de la Bonaigua
Per un scendiamo nella nebbia, fitta e gelida, poi sotto inizia qualche paesello, tutto nuovo anche qui e con le casette tutte uguali e spesso disabitate.
Passiamo la grossa cittadina di Vielha e puntiamo a nord lungo una trafficata strada che porta in Francia lungo la Garonna. Ritroveremo la Garonna a Tolosa. All'altezza di Bossost (nella foto), svoltiamo a sinistra e ci sciroppiamo il secondo passo di oggi, il col du Portillon (1320m)
Fatto anche questo, media 7% e massima 17%, mica male!! Siamo tornati in Francia e inizia a piovere... prima o poi doveva succedere. Meno male che per oggi è quasi finita, dobbiamo solo scendere fino a Bagneres de Luchon, paese famoso per le sue terme e perchè sono cento anni che ci passa il Tour de France.
Le terme di Bagneres de Luchon. Durante la discesa dal col du Portillon ha smesso di piovere, poi, mentre cercavamo dove dormire, ha cominciato a venire giù a secchi!! Fortunatamente uno dei primi alberghetti dove abbiamo provato a cercare posto, aveva una camera libera. Meno di 35 euro per la mezza pensione, affare fatto!!
La nostra "cameretta" all'hotel du Portillon, circa 70 metri quadri di stanza d'altri tempi!!! Una bella cordina da parete ha parete ci ha permesso di asciugare un pò tutti i panni lavati. Questa notte possiamo riposarci in un letto vero dalle fatiche del giorno, 82 chilometri e 1550 metri di dislivello.
Giorno 6. Il municipio di Bagneres, addobbato come il resto del paese per il recente passaggio del Tour de France. Traversiamo il centro ancora bagnaticcio per le violente piogge della notte, in direzione del col de Peyresourde (1569m), il solito salitone di prima mattina.
Cazeaux de Luchon, sulla strada per il col de Peyresourde.
Ancora 300 metri e siamo al colle!!
Eli al col , ben coperta per la discesa. Ogni volta è una gelata!!
Dopo la lunga discesa, ci godiamo il sole caldissimo delle 12, ne approfittiamo anche per asciugare la tenda e le magliette lavateieri sera. Che buone le baguette fresche!!!!
Particolare di una casa a Arreau.
Dopo Arreau (658m), inizia la seconda salita del giorno, quella verso il col d'Aspin (1498m). Ora che l'ho fatto so che è lassù dove indica la freccina rossa.
Panorama salendo al col d'Aspin, sotto di noi Arreau.
VAAAIII ELI!!!
Questa volta poso io. Ci avviciniamo sempre più e con soggezione al colle più famoso dei Pirenei, il Tourmalet. A 2115 metri è anche il punto più alto del nostro percorso.
Panorama dal col d'Aspin
Scesi dal col d'Aspin (1489m) fino a Ste Marie de Campan (629m), svoltiamo a sinistra sulla D918, la strada del Tourmalet. Iniziamo così il terzo colle del giorno, ma non abbiamo intenzione (e nemmeno le forze) di farlo oggi, ci portiamo solo avanti di 7 chilometri nel tratto meno ripido per raggiungere un campeggio a Artigues Campan. Il contachilometri alla fine ne segnerà solo 68, però con 1900 metri di dislivello.
Ci siamo , si parte per il Tourmalet. Sono solo 10 chilometri da Artigues, ma la pendenza è sempre sostenuta, intorno al 10%. Il tempo....ci manca solo che piove, più in alto c'è una nebbia!!
Senza parole. Ci sono parecchi altri ciclisti, con bici da corsa e senza borse chiaramente, siamo su una salita mitica per i pastiti di ciclismo.
-2 dalla vetta!! Siamo usciti dalla nebbia fitta fortunatamente, fa freddo ma l'emozione è tanta e la salita sempre ripida ci tiene caldi.
Ce l'abbiamo fatta!!!! Ci vedete? Siamo li sotto il cartello! Credevamo fosse una situazione un pò più "intima", invece c'è un casino!! Macchine che continuano a passare avanti e indietro, gruppetti di ciclisti e di turisti in auto che si danno il cambio ogni 30 secondi per fare la foto sotto il cartello del passo, chi telefona a casa, che mangia la barretta, chi si cambia la maglietta..... Il paesaggio non è un granchè, c'è nebbia tutto intorno, ci sono circa 13 gradi e tira una brezzolina!! Ci rifocilliamo e giù verso Luz St Sauveur (711m)
L'inizio della discesa dal Tourmalet, notare la strada in basso a destra
Luz St Sauveur (711m) circondata dalle montagne. Entrando nella vallata che si vede a destra del centro della foto, dopo 20 chilometri di salita si raggiunge il paesello di Gavarnie. Da li a piedi si sale al Circo di Gavarnie, una immensa parete verticale di forma ellittica formata dalle pendici a picco delle montagne. Il fondovalle, abbastanza piatto, ha una forma ellittica il cui diametro inferiore è di circa 1 chilometro. Osservare dal fondovalle lo schieramento di montagne a picco (dislivello 400-500 metri) con innumerevoli cascate è spettacolare. Tra le cascate la più alta, la "Grande cascata", ha un'altezza di 422 metri e fa il salto più alto di tutta l'Europa. Nel 1997 il Cirque di Gavarnie è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Altro punto di notevole interesse è la Breccia di Orlando (Breche de Roland in francese), una particolare conformazione su una delle vette dei monti circostanti con una forma quadrata particolarmente insolita.
Da Luz siamo scesi fino a Argeles Gazost (424m), grossa cittadina a 15 chilometri da Lourdes. Curva a 90 gradi e si torna verso i monti più alti lungo la valle del Gave. Ci fermiamo in campeggio a Arrens Marsous (875m) dopo solo 60 chilometri e 1350 metri di dislivello.
Arrens Marsous, nei pressi del camping. Inizia a piovigginare.
Ottavo giorno. Arrens Marsous subito dopo la partenza. Giornata fantastica. Non c'è nemmeno bisogno di dirlo, stiamo salendo verso l'ennesimo passo, il col du Soulor (1474m)
Si intravede il pic des Tourettes (2771m)
La bellissima salita verso il col du Soulor.
Al colle. Ora dobbiamo scendere leggermente, percorrere una strada intagliata in una parete rocciosa e salire di nuovo verso il col d'Aubisque (1709m)
La strada oltre il col du Soulor. Quando piove, e per quasi metà dell'anno, la strada rimane chiusa. Dopo la svolta in fondo a destra, ricomincia la salita.
Il col du Soulor, indicato dalla freccia.
Pochi metri al col d'Aubisque, 1709 metri.
Ora giù, passando per le localita turistiche di Gourette e Eaux Bonnes.
Anche qui è passato qualche settimana fa il Tour de France.
Dopo il col d'Aubisque scendiamo davvero tanto, siamo praticamente "usciti" dai Pirenei e li stiamo "costeggiando" verso ovest nella zona collinare tra Arudy e Aramits. Molto bello comunque, strade tranquille, mucche e pecore al pascolo, paeselli caratteristici, un camping bellissimo ad Arette, dopo 84 km e 1200 metri di dislivello.
Giorno nove. Oggi ci aspetta l'undicesimo e ultimo passo, non sembra vero ma ormai abbiamo scavalcato tutti i pirenei. Nella foto siamo a Larrau, abbiamo già percorso 32 chilometri, abbastanza tranquilli tranne per gli ultimi 3, 4, con pendenza al 18 %, un muro!
Forse abbiamo preso sotto gamba quest'ultimo passo, il Puerto de Larrau (1573m). Non è particolarmente alto a dire la verità, ma la pendenza!!! Dopo il paese di Larrau la media sarà sul 16% per 8 chilometri, fino al col d'Erroymendi (1362m, colle intermedio). In certi punti sembra di ribaltarsi indietro!!! Nella foto si vede anche la pianura Francese.
Al col d'Erroymendi. Il peggio è passato, ancora 4 o 5 chilometri e 200 metri di dislivello e al puerto de Larrau (1573 m) rientriamo per seconda volta in Spagna, più precisamente in Navarra.
Ultimi tornanti!!!
Finita!! Siamo in Spagna!! Ma che freddo fa!!!!!
La piazzetta di Ochagavia. Ci godiamo un pò il sole caldo, dopo la discesa nel vento gelido. Nel pomeriggio ancora sali e scendi, anche piuttosto inpegnativi. Ci stiamo portando verso Pamplona.
Jaurrieta. Passiamo tutta una serie di paesini bianchi con i tetti rossi e i geranei alle finestre. Non una persona in giro (almeno nel primo pomeriggio quando passiamo noi), solo decine e decine di avvoltoi che girano in cerchio a qualche centinaio di metri dal suolo.
Gipeti, Avvoltoi, non so.... però sono davvero tanti e grossi.
Tutto il pomeriggio su e giù, da Ezcaroz per 32 chilometri fino a Aurizberri Espinal. Paesaggi davvero belli però, con la Sierra de Abodi all'orizzonte.
In questo punto ci immettiamo sul Camino di Santiago, i pellegrini partono (solitamente) da St Jean Pied de Port in Francia, salgono al puerto de Ibaneta e scendono a Roncisvalle, circa 6 chilometri da qui. Fino a Pamplona pedaleremo più o meno paralleli al sentiero del Camino.
Nell'enorme campeggio ad Aurizberri. Fortuna che ha un minimarket, da quando siamo rientrati in Spagna (50 chilometri) non abbiamo trovato nemmeno un alimentari!! Oggi è stata la giornata più massacrante di tutta la vacanza, 98 chilometri e .... 2100 metri di dislivello!!!! Altro che Tourmalet, il puerto de Larrau è il più tosto!!!
Giorno 10. Alcuni pellegrini sul Camino di Santiago, spesso è parallelo alla strada. Ci guardano un pò male perchè non stiamo sul sentiero, credono che siamo dei pellegrini che se la vogliono prendere più comoda e veloce.
Verso mezzogiorno arriviamo a Pamplona, credevamo fosse tutta discesa, invece qualche sali scendi ci fa fare ancora 450 metri di dislivello. A dir la verità ci fermiamo in periferia, 7 chilometri dal centro dove c'è l'unico campeggio della città. Ci siamo convinti a fermarci li solo perchè c'è una ciclabile lungo un fiume che collega il campeggio con il centro città. Sistemato tutto, ci docciamo, mangiamo e, con le bici scariche, andiamo a fare il tour della città.
Segue qualche foto di Pamplona. Nel centro storico i palazzi sono molto colorati, per lo più con colori pastello. Ci sono parecchi edifici che tendono al fatiscente.
il palco per la banda nella plaza del Castillo
la plaza del Castillo
Le antiche mura e i bastioni della Ciudadela. Fortificazione a forma di stella che ora è la porta di ingresso per una serie di parchi collegati che si estendono verso nord.
Nel primo pomeriggio si vedevano in giro solo turisti, dalle 18 è stato un crescendo e la sera le vie centrali sono diventate un fiume di gente!! Noi dopo cena, già stanchi e assonnati, siamo tornati al campeggio. La ciclabile è piuttosto lunga e male o nulla illuminata, spesso ci sono anche deviazioni senza indicazioni. Fortunatamente avevo memorizzato per bene il percorso nel pomeriggio, prendendo un pò di punti di riferimento, abbiamo tentennato un paio di volte, ma siamo arrivati in campeggio sani e salvi. Sinceramente non mi sento di consigliare il quel campeggio se si vuole stare a Pamplona la sera. Purtroppo l'ultimo pulman per tornare è alle 19.
Giorno 11. Lasciamo Pamplona, direzione San sebastian, atlantico stiamo arrivando!! Come al solito uscire (come entrare) da una città in bici è sempre un pò complicato. Evitando di finire in autostrada un paio di volte, troviamo una stradona piuttosto veloce che va nella nostra direzione. Su e giù continuo.
Seguiamo la stessa stradona da Pamplona a Irurtzun, poi non c'è più niente da fare, o autostrada o bisogna scavalcare una montagnetta per trovare un'altra strada "ciclabile". Così ci facciamo un altro paio di passetti, ormai non li sentiamo nemmeno più!
Da Lekunberri, invece di stare su una statale che costeggia l'autostrada in un fondovalle, ci inoltriamo nei monti baschi e per una straetta con traffico zero raggiungiamo un paesello fuori dal mondo, Goizueta, dove c'è un campeggio in riva al torrente Urumea, lo stesso che sfocia a San Sebastian.
Murales a Goizueta. Non siamo ancora entrati nei paesi baschi, ma scritte e murales di protesta sono iniziati già da un pò di chilometri.
Al nostro arrivo a Goizueta veniamo bloccati da delle transenne che chiudono la strada, visto che è l'unica e che siamo curiosi di vedere cosa sta per succedere, appoggiamo le bici e ci mettiamo in attesa tra i locali. Una mezza idea l'abbiamo ....
C'è una spece di arena con fondo sabbioso ricavata da una piazzetta , chiusa da transenne, i banbini sono quasi tutti vestiti di bianco con un fazzoletto rosso al collo, proprio come i partecipanti alla corsa dei tori di S. Firmino a Pamplona. infatti, ad un tratto scoppiano un paio di petardi e dalla strada chiusa arriva una massa bambini con alcuni adulti, rincorsi da....
... vitellini!! Una decina in tutto, appena entrano nella piazzetta vengono spinti in un locale chiuso, credo una piccola stalla.
Viene lasciato libero nell'arena un vitellino alla volta, i bambini gli corrono vicini e lo spingono, gli tirano la sabbia, tentano in tutti i modi di stuzzicarlo per farlo caricare. Il primo vitellino però è piuttosto mansueto e viene frastornato da tutto quel casino.
Il secondo, è decisamente più incazzato. I ragazzini meno sbruffoni si tengono un pò più alla larga.
Il terzo è indemoniato. Lo fanno entrare ma legato. I bambini sono spariti dall'arena. Ogni tanto ne entra uno per far vedere il suo coraggio e il vitellino lo punta come un missile!
un mini torero all'opera. Dopo una mezzoretta ci stufiamo un pò e prosegiuamo per ercare il campeggio, la doccia ci chiama.
Il tempo è proprio grigio, nonp iove ma ci manca poco, eppure c'è anche chi fa il bagno nell'Urumea. Noi piaziamo la tenda e andiamo a cena. Oggi 82 chilometri e 1100 metri di dislivello.
Giorno 12. Tempo schifoso, ci lascia il tempo di sistemare tutto per la partenza, poi inizia a piovere. Si va comunque. Un paio di salite degne di nota ci fanno soffrire sotto la pioggia battente, poi si scende facendo attenzione a non scivolare sul bagnato fino ad Hernani, sobborgo di San Sebastian.
Ci siamo, entriamo nei paesi Baschi.
Il mare con la pioggia non è il massimo, se poi sei in bici, bagnato, infreddolito e infangato.... lasciamo perdere. Comunque la nostra meta principale è raggiunta, San Sebastian!!!! Dal mediterraneo all'atlantico lungo i pirenei, abbiamo portato a termine la nostra bella idea!!!
La grande spiaggia all'interno della baia de la Concha.
Percorso tutto il lungo mare della baia , traversiamo il centro storico ai piedi del monte Urgul, sbuchiamo sul corso del fiume Urumea, lo traversiamo sul ponte Zurriola e siamo sull'altra baia di San Sebastian....
La playa de Gros, seconda baia di San Sebastian, quella più popolata di surfisti.
Lasciato San Sebastian, continuiamo a stare paralleli alla costa su una strada piuttosto larga e trafficata, tutto il tratto fino al confine francese è piuttosto brutto. Dobbiamo chiedere spesso perchè a volte la strada diventa vietata per le bici. "L'incubo" termina dopo più di 30 chilometri, ormai in francia, sulla Corniche Basque, zona turistica e panoramica piena di surfisti prima di St Jean de Luz.
La Corniche Basque. Scuro all'orizzonte cabo Higer che divide Francia e Spagna.
St Jean de Luz
Nel tardo pomeriggio esce un pò di sole. Arriviamo a Biarritz e dobbiamo girare 4 campeggi prima di trovare posto, prima e ultima volta che è capitato, facendo parecchi chilometri aggiuntivi. Per non stare nel campeggio, più simile ad un villaggio turistico, decidiamo di mettere nerlle borse tutto il necessario e andare a cenare in spiaggia al tramonto. Serata indimenticabile.
I palazzi di Biarritz in lontananza.
Per ripetere il rito, come sul mediterraneo, entriamo a bagnarci nell'atlantico. Pensavamo più freddo...
Conclude qui il dodicesimo giorno, 101 km, 900 metri di dislivello.
Giorno 13. Biarritz. Località balneare piuttosto chic, la mecca dei surfisti.
Il faro di St Martin. Qui ci stacchiamo dall'oceano, ci spostiamo verso l'entroterra e verso Bayonne.
Bayonne. Una vietta del centro e uno scorcio sulla cattedrale.
Il chiostro della cattedrale di Sainte Marie
Bayonne è attraversata da 2 fiumi, l'Adour e la più piccola Nive (nella foto), si uniscono proprio nel centro della città. Noi lasciamo Bayonne seguendo il corso dell'Adour.
Lungo l'Adour, tra campi di mais, kiwi e mele.
Fine tappa a Dax, nella foto la cattedrale. 96 km, 400 m di dislivello.
Giorno 14. Praticamente da Bayonne a Tolosa pedaliamo quasi tre giorni nella campagna, tra mais, kiwi, mele, prati, qualche mucca e pecora, migliardi di girasoli.
Solo noi, strade deserte come i paeselli che attraversiamo ogni tanto. Fortuna che ogni tanto c'è un supermarket, altrimenti non avevamo nemmeno da mangiare!
Traversiamo tutta la regione della Guascogna, tra vigneti perfetti e casolari che non hanno nulla da invidiare a quelli toscani.
Quasi tutti i paesi hanno il loro campo per il gioco della pelota.
Chilometri e chilometri di girasoli.
Il quattordicesimo giorno percorriamo 127 chilometri tra le colline per un totale di 800 metri di dislivello in salita. Nella foto un momento di pausa pomeridiano in un paesino fantasma.
Giorno 15. Ormai non scatto quasi più foto, collina dopo collina, campo dopo campo, è un pò tutto uguale. Poi ci si mette anche il tempo.... non piove, però c'è il cielo grigio e una brutta luce. Nel pomeriggio non troviamo nemmeno un negozio di alimentari, anzi, nemmeno un negozio aperto. Siamo costretti a mangiare al bar del campeggio di Puysegur. Anche oggi bella tirata: 108 chilometri e 1250 metri di dislivello, come fossimo in montagna!! Domani è finita, Tolosa arriviamo!
Giorno 16. Partiamo presto per guadagnare tempo, alle 11 siamo a Tolosa dopo aver pedalato 62 chilometri. Oggi 62, ma in tutto 1410 con 17700 metri di dislivello. Il percorso fatto è stato praticamente quello che avevamo programmato più di un mese fa sul tavolo casa, cartine e guide alla mano. Una bella soddisfazione. Ma ora facciamo un bel giro a Tolosa.
Tolosa è una città color mattone, tantissimi edifici sono di questo caldo colore. Questa è una lussuosa via del centro.
La cattedrale di Saint Etienne (ovvero santo Stefano) è il protettore di Tolosa, ed è infatti a lui che è dedicata questa stranissima cattedrale. Situata a metà strada tra il fiume ed il canal du midi, nella parte meno battuta del centro storico ma ugualmente caratteristica e forse un pò più chic, rappresenta un bel colpo d'occhio per chi se la ritrova improvvisamente davanti uscendo dai vicoletti. Graziosissima è anche la piazzetta antistante la facciata, con case tipiche ed una fontana.
A destra la facciata della cattedrale di St Etienne (quella della foto precedente)
Fondazione Benberg
Il duomo e l'ospedale de la Grave. Sotto la Garonna.
L'interno della cattedrale di St Etienne
La gigantesca place du Capitole
Il Capitole in versione notturna con in primo piano sulla pavimentazione la croce dei paesi Occitani
L'hotel Dieu St Jacques, la ruota panoramica e il dome de la Grave si specchiano nella Garonna.
Anche questo bel cicloviaggio è terminato. Ora si torna a casa. Bisogna inventarne uno per l'anno prossimo.....