Campo Moro - Monte Spondascia (2867m - Valmalenco) 2 Aprile 2016
aereisentieri
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Altro fine settimana con meteo un pò incerto, la neve con il caldo se ne sta andando e per trovarla dalla partenza della gita saliamo a Campo Moro (1990m) in alta val Malenco. Meta del giretto il monte Spondascia (2867m), rocciosa vetta che separa i laghi di Moro e Gera dalla conca di Campagneda. Iniziamo a camminare verso le 8e20. Nella foto il rifugio Zoia pochi metri dopo la partenza, appena sopra il parcheggio.
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la traccia del percorso, oggi piuttosto breve, ma vista la neve.... molto meglio così!! Lunghezza andata e ritorno circa 7 chilometri, dislivello circa 900 metri.
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il rifugio Zoia. Da qui si segue il sentiero che con qualche su e giù traversa verso sud/est in direzione della piana di Campagneda.
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il cielo è un pò grigio, un pò tanto...
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alla nostra destra svetta il pizzo Scalino, cliccate QUI per vedere quella salita. Nonostante la distanza si vede una nutrita fila di scialpinisti che punta verso il Cornetto, punto da cui si accede al pendio glaciale che risale verso la cima.
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lungo una serie di vallette, pendii più o meno ripidi, risaliamo verso la cima
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seconda parte
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dopo una strettoia tra le roccette, un pò ripida e con poca neve, ci resta questo pendio
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al colletto, sopra una cima secondaria dello Spondascia. In basso uno sciatore che ci ha preceduto.
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oltre il colletto
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puntiamo alla cima, ci sono un paio di catene che aiutano nella risalita di alcune roccette. Fabio, salito per primo, si ferma dopo la seconda e torna indietro. Mancano meno di 10 metri alla cima ma il tratto restante è un ripido pendio di neve esposto e senza una picozza sarebbe un pò rischioso percorrerlo, soprattutto in discesa.
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sotto la cima, in rosso il punto dove salgono le catene
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"foto di gruppo" al colletto
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Fabio inizia la discesa
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per la salita al monte Disgrazia clicca QUI. Anche se il sole è proprio poco fa davvero caldo e la neve si sta velocemente trasformando in granita.
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il monte Motta da dove scendono le piste di Chiesa Valmalenco
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Ad un certo punto, invece di scendere lungo il crinale di salita, su proposta di Fabio ci "buttiamo" giù per un canalone che scende direttamente verso la strada che costeggia i laghi. C'è un pò di zig zag da fare tra gli alberi nella parte bassa, ma seguendo le tracce di chi è sceso prima troviamo la strada
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la pendenza è abbastanza sostenuta (ribadisco abbastanza, non troppo) ma con questa neve mollissima si riesce a scendere con sicurezza
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Ultimo scatto, prima del bosco ci sono alcune piccole slavine dovute al gran caldo della settimana appena passata.