Pecetto - rifugio Zamboni Zappa (VC) - 30 Giugno 2019
1 Ore 6e10, esco a fare uno scatto verso la parete est già bella illuminata dal sole, poi torno nel sacco a pelo che fa freddo e tanto Nives ancora dorme come un angioletto.
2 Ore 8e10, ci incamminiamo
3 il percorso, in giallo da Pecetto al Belvedere e poi al rifugio Zamboni Zappa, 5,6 chilometri con un dislivello positivo di circa 750 metri. Per il ritorno, in rosso, siamo invece passati dall'alpe Rosareccio, 7,5 chilometri con circa altri 200 metri di dislivello positivo
4 La prima parte dell'escursione non è niente di che, si cammina praticamente su quelle che in inverno solo le piste da sci, con la seggiovia che ti passa in certi tratti sopra la testa. Nella foto un "torrentello" d'acqua che scende poco prima dell'alpe Burki, arriva direttamente dal ghiacciaio del Belvedere ed è così gelida che fa freddo anche a passarci vicino!!
5 Appena passata la prima stazione della seggiovia, quella dell'alpe Burki. Fin qui si camminava su larghissime sterrate, oltre si passa ad un sentiero con tanti tornanti che supera l'ultimo strappo ripido prima del rifugio Saronno
6 Ed ecco il rifugio del Cai di Saronno, posto davanti ad un bel pratone, 15 minuti prima del Belvedere
7 ancora il rifugio Saronno
8 Dopo il rifugio Saronno ci restano 15 minuti di salita tra larici e rododendri, fino a sbucare ...
9 al Belvedere, l'arrivo della seggiovia
10 Se fino al Belvedere avevamo incontrato solo 4 escursionisti.... oltre c'è da fare colonna!! Dopo 10 minuti di sentierino comodo, si raggiunge la morena laterale e lungo un sentierino leggermente sdrucciolevole si scende per attraversare il ghiacciaio del Belvedere coperto di detriti. Facendo la gincana tra una ventina di giapponesi lentissimi riusciamo a scendere sul ghiacciaio.
11 Non si direbbe, ma qui sotto dovrebbe esserci ancora il ghiacciaio .... Seguendo le paline si arriva al sentierino che sale sulla morena opposta. Non ho ancora detto nulla, ma immagino che abbiate notato la muraglia di ghiaccio e roccia li davanti....
12 ora si continua sul dorso della morena, tra pinetti e rododendri
13 comincia a vedersi il rifugio!
14 eccolo, il rifugio Zamboni Zappa a 2065 metri di quota, proprio sotto la parete est del Rosa
15 foto scattata dalla morena laterale a poche centinaia di metri dal rifugio, più di 180 gradi di panoramica. Nel cerchiolino il rifugio. Da Wikipedia: "La parete est del monte Rosa è la parete più alta delle Alpi e per geomorfologia l'unica di tipo himalayano presente in questa catena montuosa. Misura 2600 metri di dislivello per una larghezza complessiva di quasi 4 km e si trova nel territorio del comune di Macugnaga, alla testata della Valle Anzasca, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte. Dal paese se ne può scorgere un'ampia sezione, particolarmente impressionante per la vastità delle dimensioni e la distanza ravvicinata. Assieme alla parete valsesiana del Monte Rosa costituisce il versante piemontese del gruppo, contrapposto a quello valdostano e a quello svizzero." La freccina a sinistra indica la posizione del lago delle Locce, dietro la "collinetta" morenica, la freccina sopra invece indica la posizione approssimativa della punta Gnifetti, quella su cui è posta la Capanna Margherita (per quella gita cliccate QUI ), più a destra in ordine ci sono la Zumstein, la Dufour e la Nordend., ma siamo troppo sotto per poterne indicare la posizione.
16
17 visto che è venuta l'ora di pranzo, cerchiamo un posticino appena dietro il rifugio (a monte) dove c'è un belissimo pratone attraversato dal torrente e dai suoi affluenti.....
18 il rifugio e sopra la cima di Jazzi (3796m)
19
20 qualche zoommata verso ghiacciai e vette
21
22 intanto Nives si diverte con acqua gelida e sassi
23
24 per il ritorno facciamo un percorso alternativo, molto meno trafficato ma un pochino più lungo, passa per i piani alti di Rosareccio e per l'alpe omonima più in basso, si ricollega al percorso di salita all'alpe Burki
25 il sentiero per un pò procede in piano poi inizia a salire dolcemente
26 il percorso di salita, nel cerchio rosso il rifugio Saronno, nel giallo il Belvedere, notare l'attraversamento del ghiacciaio coperto
27
28 ai piani alti di Rosareccio (2093m) l'arrivo di una seggiovia ormai dismesso da anni. Ora finalmente si comincia a scendere
29 a 1825 l'alpe Rosareccio
30
31 ultima parte del sentiero , dietro le piante la stazione Alpe Burki
32 già che siamo qui ci fermiamo a mangiare uno yogurt con mirtilli freschi di produzione dell'alpe Burki
33 infine scendiamo verso Pecetto per concludere il giro.
34 ultima foto, ho fotografato il pannello alla stazione della seggiovia che mostra la posizione delle cime